05 maggio 2019

La pace ai tempi di Leonardo da Vinci con i violoncelli della “San Lorenzo”


Apprezzati intermezzi musicali di Maria Zuccoli, Giovanni Gaddi e Angela Del Pozzo a Sormano nella serata introduttiva dell’evento “Il tè delle 5”
Da sinistra Angela Del Pozzo, Giovanni Gaddi e Maria Zuccoli ieri sera a Sormano.
(C.Bott.) La vita e la pace ai tempi di Leonardo, nel cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, per un evento nel segno della musica, dell’arte e della festa a Caglio, Rezzago e Sormano, dove la Comunità pastorale della Madonna di Campoè propone l’edizione 2019 del “Tè delle 5”.

Parlare di pace, sognare la pace, sperare che la pace si diffonda - è la premessa attorno alla quale è nata e si sviluppa l’iniziativa - è legittimo ma non basta. Essere “artigiani della pace”, come chiede Papa Francesco, è cosa ben diversa. Impegnarsi in prima persona vuol dire mettersi in gioco, fare, capire a fondo, studiare, dialogare con gli altri, cambiare il proprio modo di porsi rispetto al problema”.
E ancora: “Il tè delle 5 non ha la pretesa di risolvere problemi ma di sollecitare le coscienze, creare momenti di condivisione e riflessione e anche di gioia”.
Ecco allora sette week-end distribuiti su quattro mesi, da inizio maggio a fine agosto. Eventi che si intersecano, che vogliono dare a tutti la possibilità di vivere “momenti di pace”. Musica, giovani, riflessioni, mostre, sport, arte e voglia di stare insieme per sentirsi “in pace con gli altri”.
La geografia del “Tè delle 5” è, come detto, quella consueta: Caglio, Rezzago e Sormano, quindi la Vallassina terra di mezzo tra Como e Lecco con la sua natura, le sue dodici chiese e tre centri storici piccoli ma davvero belli.
Il percorso ha inizio con alcuni appuntamenti finalizzati a ricreare il clima e le abitudini di anni lontani, quali “l’andare a cantare maggio”, per far conoscere meglio l’arte e la vita riferita a importanti testimonianze come gli affreschi di De Passeris, la pala di Santa Maria e l’affresco di Campoè.
“Parlare di pace nel Rinascimento, parlare di arte lombarda all’epoca di Leonardo” l’argomento oggetto del primo appuntamento, che nella serata di ieri, sabato 4 maggio, prevedeva una conversazione con Fabio Cani, storico dell’arte, e una serie di intermezzi musicali con i violoncelli di tre giovanissimi della Scuola di musica “San Lorenzo” di Mandello, allievi della docente Anna Camporini.
La ventinovenne liutaia Gloria Croce.
Location del primo evento, a Sormano, la chiesa di Santa Maria a Dicinisio, dove si sono esibiti - in solo, duo e trio - Maria Zuccoli, Giovanni Gaddi e Angela Del Pozzo.
Fabio Cani ha reso ulteriormente interessante la serata proponendo immagini relative al tempo di Leonardo e soprattutto parlando della pace negli anni del Rinascimento.
Ieri intanto, in chiusura di serata, da segnalare anche l’apprezzato intervento di Gloria Croce, 29enne di Giussano che sette anni fa ha aperto un laboratorio di liuteria.
La giovane liutaia ha parlato di come si costruiscono i violini e di come sia stato importante, per lei, “fare bottega” per alcuni anni per imparare la professione, proprio come fece Leonardo nel ‘500.
Gloria Croce ha portato alcuni esemplari di violini da lei costruiti, alcuni attrezzi, una dima e vernici naturali per far comprendere che costruire uno strumento è un lavoro bellissimo che richiede passione, dedizione e grande competenza.
Alberto Bottinelli, organizzatore dell’evento, ha ringraziato Emanuela Milani, direttrice didattica e artistica della Scuola di musica “San Lorenzo”, per una collaborazione che quest’anno porterà altri due pianisti della scuola mandellese a prendere parte alla significativa rassegna lariana. Si tratta di Caterina Zuccoli e Daniele Panizza.

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