01 luglio 2022

Mandello, corso per adulti di Paesi Terzi. Una ucraina scrive: “Voglio vivere libera, senza paura”

Una mamma del Marocco dà alla luce una bimba e la chiama Ines come l’insegnante, per ricordare per sempre la persona che le ha fatto apprendere la lingua italiana




(C.Bott.) Dopo il corso di italiano per donne straniere organizzato nell’estate 2021 dall’assessorato all’Istruzione del Comune di Mandello Lario con “Les Cultures” nell’ambito del “progetto Spelling” (Fondo asilo, migrazione e integrazione), lo scorso mese di novembre sempre a Mandello era stato proposto un corso per cittadini di Paesi Terzi, tenuto dal Centro d’istruzione provinciale adulti “Fabrizio De André” di Lecco e affidato all’insegnante Ines Maviglia.

Inizialmente gli iscritti erano 16 e tra loro vi erano due uomini che in seguito hanno dovuto abbandonare per orari inconciliabili con i turni lavorativi. A frequentare il corso erano rimaste dunque 14 donne, 7 delle quali portavano con sé i propri figli. A partire da inizio aprile era stato peraltro possibile usufruire di un servizio  di babysitting nella figura di Laura Bugana.
 
 
Nel frattempo ai primi di marzo alle partecipanti al corso si erano aggiunti quattro cittadini ucraini (due maschi e due femmine) e con il loro arrivo nel ruolo di volontaria dell’associazione “Les Cultures” si era aggiunta l’assessore Doriana Pachera, così da consentire all’insegnante titolare di continuare il corso e contemporaneamente dare l'opportunità ai cittadini ucraini di essere seguiti più da vicino, offrendo una risposta il più possibile efficace alle loro esigenze. 

L'insegnante, la neomamma e la piccola Ines.


 
“Il gruppo che si è venuto a costituire - spiega l’assessore - si è mostrato da subito particolarmente coeso e il reciproco aiuto è sempre stato notevole nonostante le corsiste provenissero da ben undici Paesi diversi: Ghana, Marocco, Egitto, Senegal, Corea del Sud, Albania, Moldavia, Brasile, Thailandia, Mali e appunto Ucraina. Insomma i continenti erano tutti rappresentati, a eccezione della sola Oceania”. 
 
“La coesione che si era instaurata tra loro - aggiunge - era del resto verificabile anche nelle chat del gruppo WhatsApp. E’ poi è accaduto qualcosa di molto bello e al tempo stesso significativo. Durante il corso una delle donne iscritte, di nazionalità marocchina, è diventata per la quinta volta mamma di una bimba, alla quale ha voluto dare il nome dell’insegnante quasi a voler ricordare per sempre la persona che le ha fatto apprendere la lingua italiana”. 



 
Tornando al corso, le lezioni si sono concluse di recente e i risultati ottenuti sono stati davvero positivi. Cinque partecipanti hanno infatti sostenuto e superato i test del livello A1, altri quattro quelli di livello A2.
 
Proprio per quest’ultimo livello una delle iscritte, Sofia Korotych, ucraina (che ora con altri tre partecipanti al corso sta frequentando una serie di lezioni online per poi sostenere il test di livello B1), per la prova scritta - dal titolo “Una giornata speciale” - aveva proposto questo testo: “Ogni persona ha una “giornata speciale”, però non credo che io ho questa “giornata”. Per me ogni giorno è importante. La mia vita è cambiata quattro mesi fa. Io ho perduto quasi tutto: la mia casa, i miei amici, tutte le cose che amavo. Adesso io ho bisogno di vivere ogni giorno al 100%. Nessuno può dire che domani mi alzo. Per me una “giornata speciale” è ogni giorno. Voglio imparare l’italiano, trovare un lavoro e studiare in università. Voglio vivere libera, senza paura”. 
 
“Uno scritto che si commenta da sé - afferma l’assessore Pachera - e davvero non ci sono parole da aggiungere”.
 
La foto di gruppo scattata in sala consiliare il giorno della Festa dell'unità nazionale.

 

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