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| Il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni. |
(C.Bott.) “Cristo è risorto: ecco la notizia che rallegra, consola e pacifica il cuore. E anche noi risorgiamo con lui, se purificati e rinnovati dalle acque battesimali, facciamo fruttificare la sua vita risorta, come Cristo ha fatto sua la nostra morte. Ecco ciò che di originale, di unico e di nuovo hanno da offrire i discepoli di Gesù al mondo di oggi. Ecco da dove nasce il mandato missionario, che compete a ogni credente nella risurrezione del Signore”. Così si è espresso il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, all’omelìa della solenne messa pontificale di Pasqua celebrata questa mattina in Duomo.
“Cercare le cose di lassù - ha aggiunto il prelato - non vuol dire estraniarsi da questo mondo, ma innestare all’interno della nostra realtà umana, che vive ancora secondo una logica vecchia, la potenza creatrice e vivificante della Pasqua, fondata sulla verità e sull’amore. Cristo risorto mette a disposizione di noi, suoi discepoli, nuove energie di vita perché sappiamo infondere semi di risurrezione in questo mondo vecchio, così da poterlo rinnovare dall’interno, imprimendo lo stile con cui ha vissuto Gesù nella bellezza e nella ricchezza della sua umanità e della sua divinità”.
“Cristo risorto esercita la sua signoria guidando con sapienza e amore la storia umana - ha affermato il vescovo - La orienta progressivamente secondo il disegno di Dio, con la potenza dello Spirito Santo, nonostante le opposizioni che il mondo non manca di esprimere ancora oggi. I mezzi di cui questo nostro mondo dispone sono ancora la violenza, l’ingiustizia, la rivalsa dei più forti sui più deboli. Tuttavia non mancano forze contrarie, cioè vivaci segni innovatori, che trasformano la terra incolta e desolata in un giardino e creano feconde oasi di fraternità”.
Il cardinale Cantoni ha quindi esortato i fedeli “a imparare a vedere il mondo come Dio stesso lo vede e ad amare tutti gli altri come Dio li ama, ossia come fratelli e sorelle, apprendere e affrontare la realtà come Dio la giudica, ossia con il suo medesimo sguardo di misericordia”.
Poi una sollecitazione: “Non lasciamoci scoraggiare dalle opere malvagie del male che sperimentiamo attorno a noi, nel nostro mondo inquieto, e che sono destinate a soccombere, man mano che la potenza creatrice del Risorto prende possesso della nuova creazione, di cui ciascuno di noi può constatare i segni premonitori: il desiderio di unità e di pace, costantemente ravvivato da tanti profeti del nostro tempo, il bisogno di riconciliazione, al di là di tante ostilità sempre incombenti, feritoie di luce dentro tanta ostilità. Il mondo nuovo è già incominciato e la sua crescita è inarrestabile, fino alla sua pienezza. La risurrezione di Cristo è la nostra speranza”.

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