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| Giovanna Lucin Todero |
(C.Bott.) Con il marito Giuseppe Todero ha condiviso l’amore per le motociclette e per la Moto Guzzi, a cui “Pino” (ma sottolinearlo è pressoché superfluo) era legato a filo doppio non soltanto per ciò che ha rappresentato per il glorioso marchio la figura di suo padre Umberto, valente tecnico e progettista, componente con Giulio Cesare Carcano ed Enrico Cantoni dello storico staff cui si devono alcune tra le più prestigiose “due ruote” della Casa dell’Aquila.
Alle iniziative, agli appuntamenti conviviali e ai ritrovi settimanali del Moto club “Guzzi GP” lei c’era. Non con un ruolo specifico, ma appunto per condividere la passione proprio di “Pino” per i motori e per il mondo che vi ruota attorno.
Quella di Giovanna Lucin, 75 anni, della quale questa mattina sono state celebrate le esequie nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mandello Lario, era in effetti una presenza discreta, ma puntuale. E irrinunciabile per il marito.
Originaria della Valtellina, madre di Francesco e Sara, si era trasferita a Mandello dopo il matrimonio, avvenuto nel 1973 (nel giugno di due anni fa la coppia aveva festeggiato il traguardo delle nozze d’oro), e dove da allora ha sempre vissuto. Per anni ha lavorato all’autofficina situata lungo l’attuale Provinciale 72, appena oltre la stazione di servizio Eni, da lei gestita fino a metà anni Novanta con suo figlio Francesco, che ora vive in Germania.
Una presenza sempre discreta, si è detto, la sua accanto al marito. E quella stessa discrezione Giovanna, che lascia un grande vuoto in chi l’ha conosciuta, l’ha voluta manifestare fino all’ultimo. E anche nella malattia. Ricoverata in ospedale proprio alla vigilia del motoraduno internazionale che ogni anno mobilita e coinvolge direttamente il marito “Pino”, ha cessato di vivere domenica scorsa, poche ore dopo che sul tradizionale evento mandellese di ogni metà settembre era calato il sipario.
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