29 aprile 2024

Mandello Lario e la viabilità. “Occorre pensare prima alla sicurezza dei pedoni, poi alle auto”

Via San Zenone a Mandello Lario.

Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:

Come noto le criticità legate alla  viabilità mandellese hanno radici lontane. Traggono origine  dalla ferrovia che ha diviso in due il paese, da scelte errate o poco lungimiranti da parte degli amministratori locali negli anni Sessanta/Settanta, dall’inevitabile ed esponenziale incremento del traffico veicolare negli ultimi decenni.

Non dobbiamo comunque rassegnarci a questo stato di fatto. I nostri amministratori non possono più rimandare, ad esempio, la rettifica di via Mazzini/San Zenone, già impostata e in parte iniziata trent’anni fa: una strettoia pericolosa e molto trafficata che condiziona pesantemente e penalizza il traffico di attraversamento!

Per quanto attiene la sicurezza dei pedoni e ciclisti,  qualcosa si è fatto nel tempo ma molto si può e si deve ancora fare. A volte, però, mi viene il dubbio che ci sia un ritorno alla mentalità di quei tempi lontani, dove la priorità non era certo la vivibilità del paese.

I marciapiedi devono avere dimensioni adeguate, garantire un passaggio agevole e in sicurezza. Dove necessario, occorre ridurre la velocità dei veicoli creando “zone 30”. Il riferimento è a via Manzoni dove, inspiegabilmente, si è privilegiato il traffico veicolare, allargando e velocizzando la strada a scapito di quello pedonale, che è ora subordinato alle esigenze del traffico veicolare. Nelle città “evolute”, non soltanto del Nord Europa, prima si pensa alla sicurezza di pedoni e ciclisti, poi alle auto!

Le piste ciclabili  sono state introdotte per favorire e ridurre  traffico e inquinamento nei centri urbani delle grandi città. Nel nostro paese possono essere anche utili, ad esempio, per poter raggiungere le attività commerciali e i servizi  senza ricorrere all’auto. In particolar modo lungo la Provinciale 72, che è ora “off-limits” per pedoni e ciclisti. Stimolerebbero inoltre una sana attività fisica. Quella che si sta progettando, invece, è una ciclabile a fini turistici.  Non mi si fraintenda,  ma in questo caso vien da dire: prima i mandellesi!

Un tratto di via Manzoni.

“Zone 30”: se consideriamo che la velocità media nei centri urbani è spesso anche inferiore a 30 km/h non appare improponibile e vessatorio nei confronti dei “poveri automobilisti” applicare,  almeno nelle vie più interessate alla viabilità ciclopedonale,  tale soluzione. Anche in questo caso la priorità deve essere la sicurezza dei cittadini, non la velocità di scorrimento delle auto e dei veicoli commerciali.

Laddove esiste una strada diritta e sufficientemente larga, che favorisce la velocità,  mettiamo senza esitazione e paura una “zona 30”! Penso ad esempio a via Manzoni,  via Risorgimento, via Dante, a parte di via Parodi, a strada per Maggiana e a via Airoldi. Non credo sia pretendere troppo chiedere ai nostri assessori alla Viabilità e alla sicurezza e ai tecnici responsabili della viabilità (di Comune e Provincia) di agire concretamente in tale direzione.

E’ oggi moralmente ineludibile perseguire con ogni mezzo la sicurezza delle persone, in particolare dei più esposti ai rischi del traffico: bambini, anziani e disabili.

Maurizio Leonelli (Mandello Lario)

1 commento:

  1. Conosco abbastanza bene i problemi di viabilità a Mandello.
    Basterebbe mettere dei semafori temporizzati a chiamata, per l'attraversamento dei pedoni, così come succede in Via Scatti, 2, a Malgrate LC.

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