22 agosto 2021

L’Anpi sul monumento a Giorgio Parodi: “Inaccettabile quella statua che lo ritrae in divisa”

Il presidente Enrico Avagnina: “Non si può dimenticare la parte della sua vita che lo vide partecipare ai bombardamenti di inermi popolazioni civili”

La statua di Giorgio Parodi.


(C.Bott.) Lo scorso mese di maggio era stata l’Anpi di Genova a prendere posizione in merito alle celebrazioni indette nel capoluogo ligure per ricordare e onorare Giorgio Parodi nell’anno del centenario della Moto Guzzi, di cui Parodi stesso fu fondatore unitamente a Carlo Guzzi.

In quell’occasione l’Associazione nazionale partigiani aveva contestato in particolare la scelta di raffigurare Parodi, nella statua realizzata dallo scultore Ettore Gambioli e posizionata nel quartiere di Carignano, con addosso la divisa.

“Ci ha lasciato sconcertati - aveva scritto l’Anpi - la scelta del Comune di Genova, condivisa anche dal presidente della Regione Giovanni Toti, addirittura con la presenza alla cerimonia inaugurale delle Frecce tricolori simbolo della Repubblica, di celebrare Giorgio Parodi, aviatore e imprenditore. E, guarda caso, per ricordare le sue capacità imprenditoriali lo si immortala con un monumento in cui viene ritratto in divisa. Quella con cui lui, da volontario, partecipò ai bombardamenti di popolazioni civili durante le cosiddette guerre coloniali volute da Mussolini, invasioni di terre come l’Etiopia e l’Eritrea”.

“A nostro giudizio - sottolineava ancora l’associazione in una nota - questo è uno schiaffo alla medaglia d’oro appuntata sul gonfalone di Genova, che ricorda l’amore di un popolo, il nostro, che ha pagato con 1.863 caduti partigiani e 2.250 deportati mai ritornati, morti per la libertà”.

“Che gli amministratori si rechino al Ponte monumentale ogni 25 aprile e poi realizzino monumenti del genere o decidano di intitolare, come a Nervi, un porticciolo a un membro della Decima Mas guidata dal golpista Borghese è inquietante e inaccettabile”, scrivevano sempre i responsabili dell’associazione partigiana genovese.

Ora, nei giorni in cui viene ricordato il sessantaseiesimo anniversario della morte di Giorgio Parodi (la data è il 18 agosto del '55), è l’Anpi di Lecco a rilanciare quel comunicato e quella forte presa di posizione.

“Come evidenziato dall’Anpi di Genova - afferma Enrico Avagnina a nome del comitato provinciale lecchese dell’associazione - celebrare Giorgio Parodi, aviatore e imprenditore, richiede di  ricordare non soltanto le sue capacità imprenditoriali”.

“Dimenticare la parte della vita di Parodi che lo vide partecipare, come già scritto dall’Anpi genovese, ai bombardamenti di inermi popolazioni civili, tra cui donne e bambini - aggiunge il presidente Avagnina - sembra una di quelle modalità, sempre più diffuse e praticate, di fare del revisionismo storico e un vero e proprio graffio sulla pelle della nostra storia. I contenuti del 25 Aprile non sono una pratica da sbrigare un giorno all’anno e poi da mettere da parte sino a quello successivo, ma vanno declinati tutti i giorni, sempre”.

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