Potrebbe sembrare un semplice negozio dell’usato. In realtà la “Boutique di Somana” è molto di più. Nata nel gennaio 2022 da un’idea di Rosaria Galbiati, sarta in pensione talentuosa e piena di energia, la “boutique” è diventata un punto di riferimento della frazione e di Mandello Lario, con belle storie tutte da raccontare.
“Dopo la partenza da Somana del parroco don Massimo mi dispiaceva vedere la sua casa e gli adiacenti locali dell’oratorio “vecchio” completamente inutilizzati - spiega Rosaria - Così mi sono chiesta come potessero essere sfruttati per il bene della parrocchia. Dopo qualche riflessione ho chiamato don Massimo dicendogli che mi sarebbe piaciuto creare una sartoria che proponesse vestiti dell’usato ma che potesse anche offrire servizi di taglio e cucito e creare abiti da sposa, che è poi il mio lavoro di una vita. Il tutto, chiaramente, come opera di volontariato a favore appunto della parrocchia”.
Don Massimo, nel frattempo trasferito a Moltrasio, ha sostenuto con convinzione l’iniziativa. La casa parrocchiale aveva poi accolto don Feliciano Rizzella e così ci si è spostati nelle aule del vecchio oratorio. Da allora l’attività della “boutique” non si è più fermata: Rosaria, con l’aiuto fondamentale di Graziella Stropeni, Teresita Cortesi, Carla Bogoni e Ludovica Zucchi ha dato vita a una bellissima realtà.
Aperta ogni giovedì e sabato dalle 14 alle 17 nei locali che si affacciano su piazza Monsignor Clemente Gaddi, la “boutique” è ora un… porto di mare. Vi arrivano persone che donano gratuitamente vestiti non più utilizzati, che cercano un abito o che semplicemente vogliono dare un’occhiata.
“Ci teniamo a ricordare - dicono le promotrici - che la Boutique non è un centro di raccolta di vestiti usati: gli spazi e le forze non sono infiniti, per cui chiediamo di portarci soltanto abiti di buona qualità e in buono stato. Noi abbiamo delle lavanderie di riferimento che, se serve, ci lavano tutto gratuitamente, come offerta alla parrocchia. Possiamo sistemare, cucine e adattare gli abiti e i completi alle misure del cliente”.
Gli avventori possono entrare, dare un’occhiata, scegliere ciò che più piace e lasciare un’offerta. Tutto viene fatto in maniera completamente gratuita e, come detto, a favore della parrocchia.
Ma la “Boutique di Somana” non è soltanto questo. E’ salita qualche mese fa agli onori della cronaca la storia dei due migranti fidanzati che, nel lungo viaggio verso l’Europa, si erano persi. Ritrovatisi in Italia, in un centro di accoglienza, hanno deciso di sposarsi. Non avendo soldi, anche grazie alla mediazione della Caritas hanno contattato la “Boutique di Somana”, che ha creato gli abiti per il loro giorno più bello. Tra gli sposi e le sarte si è creata una bella amicizia che continua tuttora.
Un’altra volta una coppia di Monza stava passando da Somana per salire all’Alpe di Era. Si è fermata alla “boutique” e ha conosciuto Rosaria e le “colleghe”. L’amicizia ha fatto sì che le sarte producessero il vestito per la sposa, che ha poi mandato loro la foto del felice giorno scattata davanti al Duomo di Monza.
“Un’altra volta ancora - raccontano le donne - abbiamo ricevuto la visita di una ragazza inglese e del suo fidanzato di Premana. Avevano sentito parlare di noi e sono venuti a chiederci se potevamo creare il vestito per la sposa. La nostra realtà e lo scopo benefico dell’iniziativa li avevano incuriositi. E dopo le nozze ci hanno mandato tante foto e una bellissima lettera che abbiamo incorniciato”.
E ancora, c’è il racconto di un giovane americano di Baltimora che lavorava come ragazzo alla pari in Brianza. Di passaggio verso i sentieri della Grigna ha chiesto di poter lasciare alcuni bagagli presso le sale della “boutique”. Quando è tornato a riprenderli, è nata un’amicizia che prosegue ancora oggi in via epistolare. Rosaria, con l’aiuto di alcune giovani “traduttrici”, si sente con il giovane americano nel frattempo tornato in America dalla mamma psicologa, che ancora ringrazia per l’aiuto assicurato al figlio.
Poi ci sono i tanti stranieri di passaggio che entrano timidamente anche soltanto per dare un’occhiata incuriositi e, ovviamente, i tanti mandellesi che già conoscono la realtà e passano di lì per fare acquisti, per due chiacchiere e magari bere una tazza di thè.
Infine ci sono le ragazze del paese che si rivolgono alla “Boutique di Somana” per creare il loro abito da sposa. “Quest’anno ne abbiamo già due commissionati - dicono le sarte - ma vogliamo fare un appello alle giovani mandellesi: saremmo ben liete di insegnare loro le basi della sartoria. Qui abbiamo macchine da cucire, stoffe e tutti gli strumenti necessari per imparare questa bellissima arte. Vi aspettiamo!”.
Paolo Gaddi
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