Si è chiusa ieri all’Auditorium “Ghisla” di Colico la mostra “La campagna di Russia - Il valore della memoria” organizzata dalla Sezione alpini “Alto Lario” di Colico.
Destinata alla popolazione e agli studenti degli istituti scolastici del territorio, percorrendo i momenti salienti e più dolorosi del tragico evento bellico la mostra aveva lo scopo di evidenziare i valori emersi dalle sofferenze e dai sacrifici patiti: la solidarietà, il senso del dovere, il sacrificio e la patria.
Attraverso la narrazione del contesto i visitatori hanno potuto rivivere le diverse fasi del drammatico evento - la partenza, la vita al fronte, la ritirata e la prigionia - per approdare a quello che è il presente e il futuro dell’associazione: l’attività di protezione civile, all’insegna del motto “Ricordare i morti aiutando i vivi”.
Proprio dalla più grande associazione d’arma del mondo, l’Associazione nazionale alpini, parte un messaggio di pace e riconciliazione. Non per nulla il motto dell’Adunata degli alpini di Vicenza del 2024 è stato “Il sogno di pace degli alpini”, mentre quello dell’Adunata di Biella del 2025 sarà “Alpini portatori di speranza”.
Ulteriore testimonianza dell’intento è stata l’assegnazione all’Ana nel 2020, da parte del Summit mondiale dei premi Nobel e della "Fondazione Gorbaciov", del riconoscimento d’onore "l’uomo della pace" per il grande impegno sociale, lo spirito di sacrificio e di abnegazione con cui si è sempre distinta senza guardare alla razza e alla religione in ogni Paese del mondo.
“La mostra colichese è stata apprezzata dalla comunità - afferma il presidente della sezione Ana, Stefano Foschini - come dimostrato dall’elevato numero di visitatori e dai complimenti ricevuti. E’ stata visitata da oltre 600 persone. Tra loro più di 200 studenti. Apprezzamento è stato espresso dal dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lecco, Adamo Castelnuovo”.
“E’ doveroso un ringraziamento a coloro i quali hanno consentito l’allestimento della mostra - continua il presidente - dunque ad Alessandro Rampoldi del Gruppo di Musso, proprietario dei reperti e narratore dell’evento, ad Adriano Curioni, Giovanni Salerno e Marco Brazzorotto del Gruppo di Colico, oltre a numerosi volontari della nostra Unità di Protezione civile e ad altri soci della Sezione. Un ulteriore ringraziamento va all’amministrazione comunale di Colico e alla Pro loco, che hanno patrocinato l’evento”.
Nessun commento:
Posta un commento