Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:
Da qualche anno i media ci raccontano che il Lario sta vivendo una “seconda giovinezza”, una travolgente riscoperta turistica a livello internazionale. Ne consegue che sindaci e imprenditori si danno un gran daffare nell’intento sia di promuovere l’offerta turistica locale sia di assecondare le esigenze del mercato immobiliare ad essa collegata.
Un aspetto sicuramente positivo è la rivalutazione dei piccoli paesi che fanno da cornice al lago. La trasformazione e ristrutturazione di vecchie abitazioni in case vacanza ridà vita e visibilità a caratteristiche frazioni pressoché in stato di abbandono, oltre a creare importanti opportunità di lavoro. Qualche perplessità viene però dalle nuove strutture residenziali, con vista lago, spesso abbarbicate alla montagna. In particolar modo, per intenderci, sopra Varenna.
L’attività più gettonata in riva al lago, invece, è quella di edificare nuovi lidi e chioschi per il divertimento e la ristorazione dei bagnanti. In alternativa si ampliano o duplicano quelli esistenti. Al fine di giustificare e mitigare il loro inserimento in riva al lago, queste strutture sono spesso definite da sindaci, architetti paesaggisti e progettisti “leggere”. Giudicate voi!
I pareri sono ovviamente quasi tutti favorevoli. Si dice che tutto ciò faccia girare l’economia. Per la verità c’è qualcuno che, timidamente, dissente. Non si accoda al senso comune ma vorrebbe far prevalere il buon senso. A ben pensare, infatti, l’eccessivo afflusso turistico conseguente a quelle che vengono definite vere e proprie “invasioni” determina e accentua, oltre ai ben noti problemi di sicurezza e viabilità, la carenza di servizi, l’aumento generalizzato dei prezzi e la sottrazione di spazi pubblici. I cosiddetti effetti da overtourism. Tutto ciò inevitabilmente si ripercuote negativamente sulla maggior parte dei residenti.
Non si può ignorare, infine, che un’eccessiva cementificazione di quel ramo del lago di Como mortifica ulteriormente e irreversibilmente il nostro, per ora ancora invidiato, territorio.
Maurizio Leonelli (Mandello Lario)
Grazie Maurizio Leonelli, condivido appieno. Manca la parte sull'alternativa: creare una rete di turismo lento e sostenibile, che coinvolga la cittadinanza, le associazioni, le piccole attività economiche, turistiche e commerciali che valorizzano paesi e sentieri.
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