04 luglio 2023

Censite le campane delle chiese della comunità pastorale di Mandello Lario, le loro "voci" su YouTube

Alessandro Dameno e Davide Maggi.
 
(C.Bott.) Entrambi sono appassionati di campane e tutti e due fanno parte dalla Federazione campanari ambrosiani, associazione costituita nel febbraio 2009 a Nerviano dopo che l’idea aveva preso forma in occasione del servizio prestato il 7 dicembre 2008 presso la Basilica milanese di Sant’Ambrogio. Tra i suoi scopi vi sono la tutela del patrimonio campanario, sia come mantenimento e ripristino del suono manuale delle campane sia come catalogazione di ogni singolo bronzo partendo da due consapevolezze: che ogni campana racconta la propria storia e che sui campanili ogni territorio dispone di un grande patrimonio storico e artistico che passa spesso inosservato.

Così esattamente un anno fa - era infatti il luglio 2022 - Alessandro Dameno di Paderno d’Adda e Davide Maggi di Abbadia Lariana avevano avviato il censimento delle campane della comunità pastorale di Mandello Lario, iniziando dalla chiesa di San Rocco a Molina. Visto il parere positivo e l’interesse dimostrato dal parroco e dai suoi collaboratori, i due giovani campanari hanno proseguito nella loro iniziativa e nei giorni scorsi hanno portato a termine il censimento con la chiesa di Sant’Antonio di Padova in frazione Rongio.
“Nella comunità pastorale di Mandello - spiegano Alessandro e Davide - si possono contare ben 14 chiese, di cui una soltanto senza campane, e due, quelle di San Rocco e San Giuliano a Olcio, che purtroppo hanno campane non suonabili. Gli anni di fusione spaziano dal 1619 della campana di Debbio al 1972 di quelle della chiesa a lago di San Giuseppe. Diversi sono anche i fonditori”.
“Sul territorio comunale mandellese - aggiungono - ci sono altre due chiese, quelle di San Rocco a Maggiana e di San Giorgio, ma entrambe appartengono alla parrocchia di Crebbio. In ogni caso la campana di San Giorgio, risalente al 1530, è la più antica del vicariato”.
In totale, dunque, le campane a Mandello sono 42, di cui 38 sulle chiese della comunità pastorale mandellese e quattro sui campanili di quelle della parrocchia di Crebbio.
A questo link (https://www.youtube.com/playlist?list=PLDvlRUywdzBLbXlg8LliHyTJ27LErdf9x) è possibile visionare tramite YouTube i video di tutte le campane delle chiese di Mandello, ascoltandone i suoni e ammirando anche immagini dell’interno e dell’esterno degli edifici religiosi (dalla playlist sono al momento esclusi i video relativi alle chiese di Santa Maria nascente a Debbio e di Sant’Antonio di Padova a Rongio, che verranno caricati prossimamente).

La campana maggiore della chiesa arcipretale di San Lorenzo.
 
Chiesa arcipretale di San Lorenzo
Ospita un concerto di 5 campane in Si2 Maggiore, fuso nel 1847 da Felice Bizzozero di Varese e il campanone rifuso da Angelo Bianchi e figli di Varese nel 1920. Il castello che sorregge le campane, opera della ditta fratelli Pagani di Tagliuno, è di particolare interesse poiché invece di poggiare sulle finestre scarica tutto il peso delle campane su una struttura metallica interna alla torre, lasciando alle pareti medievali in pietra solamente la sola funzione estetica.
Santuario della Beata Vergine del fiume
Ospita un concerto di 3 campane in La3 Maggiore, alle quali si aggiunge una campana antica risalente al 1632 fusa da Desiderio Bonavilla di Milano, conservata come campana dell’ultimo richiamo per le messe. Le campane sono montate secondo il sistema ambrosiano e l’azionamento è esclusivamente manuale mediante corde.

La campana antica del Santuario della Madonna del fiume.
 
Chiesa di San Giuseppe lavoratore in località Soriva
Ospita un concerto di 5 campane in Mi3 Maggiore, fuso nel 1972 da Roberto Mazzola di Valduggia. Le campane sono montate secondo il sistema ambrosiano e l’azionamento è esclusivamente  automatico.
Santuario di Santa Maria nascente in località Debbio
Ospita una sola campana di nota Lab4, fusa nel 1619 da Pietro Bonavilla di Milano, ed è la campana più antica della comunità pastorale di Mandello. Riporta l’iscrizione Sancta Maria ora pro nobis anno 1619 e lo stemma del fonditore.

La campana della chiesa di  Debbio.
 
Chiesa di San Zenone
Ospita un concerto di 3 campane in Do4 Maggiore, fuso in tre epoche differenti da tre diverse fonderie. Il concerto non spicca per l’intonazione, che è poco precisa, ma per l’importanza storica: la campana mezzana in particolare, in quanto riporta l’anno 1785 e la firma di Filippo Lafranconi di Como, fonditore pressoché sconosciuto del quale ad oggi si conosce soltanto un’altra campana conservata presso il campanile di Bondo, nel Canton Grigioni.
Chiesa di San Rocco in località Molina
Ospita un concerto di 3 campane in Fa#3 Minore, fuso tra il 1812 e il 1816 da Michele Comerio di Milano, a pochi anni dal rilevamento dell’attività del padre Pietro Luigi. La differenza di suono e di fattura tra la campana minore del 1816 e le due maggiori del 1812 è notevole: se le due campane maggiori presentano un bordo parecchio rovinato che ne ha compromesso il suono e le fa risultare crescenti di un semitono, la minore ha un bordo più netto e un suono più pulito.

La campana della chiesa di Sant'Antonio a Rongio.
 
Chiesa di San Giacomo in frazione Rongio
Ospita un concerto di 3 campane in La3 Maggiore, fuso nel 1896 dalla fonderia Giorgio Pruneri di Grosio. Le campane si distinguono per il suono pulito e dolce tipico della fonderia valtellinese e riportano decorazioni molto curate artisticamente che ne aumentano il valore.
Chiesa di Sant’Antonio di Padova in frazione Rongio
Ospita una sola campana di nota Do5, fusa nel 1662 da Giovanni Maria Ballabeni di Lugano. Riporta l’iscrizione AVE MARIA GRACIA PLENA + IOS MARIÆ BALABENI OPVS e l’anno MDCLXII. Ci troviamo di fronte a un’altra campana rara, che assieme alla campana minore di Sant’Antonio a Vendrogno e alla campanella di Baiedo costituiscono gli unici tre esemplari documentati del fonditore nel lecchese.

...e quella della chiesa di San Giorgio.
 
Chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio in frazione Somana
Ospita un concerto di 5 campane in Sol3 Maggiore, fuso tra il 1811 e il 1948 da Michele Comerio di Milano e da Luigi e Giorgio Ottolina di Seregno. Il concerto originario del 1811, tra i primissimi fusi da Comerio, ha subìto l’asportazione della campana maggiore e di quella minore durante la seconda guerra mondiale. Il loro ripristino a spese dello Stato lo si ebbe nel 1948 quando a Seregno vennero fuse le due campane mancanti.
Chiesa parrocchiale di Sant’Eufemia in frazione Olcio
Ospita un concerto di 5 campane in Mib3 Maggiore, fuso nel 1961 da Roberto Mazzola di Valduggia in sostituzione del vecchio concerto di 3 campane che scampò alla requisizione bellica. E’ impressionante come un concerto di tali dimensioni sia sorretto da una torre così snella: mentre la campana minore è montata con un ceppo del tutto insolito che consente la rotazione lenta grazie ai perni molto ribassati rispetto all’asse, favorendo anche un minore ingombro, le campane seconda e terza sono molto sporgenti al di fuori delle finestre.
 
La seconda campana della chiesa di San Zeno.

Chiesa di San Giuliano in frazione Olcio

Ospita una sola campana fusa nel 1961 dalla fonderia Roberto Mazzola di Valduggia assieme alle campane della parrocchiale. La campana è montata secondo il sistema Ambrosiano e l’azionamento è esclusivamente manuale mediante corda. Attualmente, però, la corda è mancante e la campana non è accessibile.
Chiesa di San Rocco in frazione Olcio
Ospita una sola campana priva di iscrizioni, non raggiungibile e non suonabile a causa delle condizioni precarie.
Santuario di Santa Maria
Ospita una sola campana di nota Si3, fusa nel 1757 da Francesco Comolli di Como. Riporta l’iscrizione + JHS SANCTA MARIA ORA PRO NOBIS ANNO DOMINI I757 e lo stemma del fonditore.
Chiesa di San Rocco a Maggiana
La chiesa di San Rocco possiede un concerto di 3 campane in Sib3 Maggiore montate secondo il sistema ambrosiano e ad azionamento esclusivamente manuale mediante corda. La campana mezzana è quella originaria fusa dai fratelli Nicola e Desiderio Bonavilla di Milano, a cui sono state aggiunte successivamente una campana maggiore e una minore.
Chiesa di San Giorgio
La chiesa di San Giorgio possiede una sola campana, di piccole dimensioni, che però è la più antica del vicariato se non di tutta la zona. Riporta, seppur poco leggibile, il nome del fonditore Nicolao Rosaspini e l’anno 1530, con una raffigurazione della crocifissione e di San Giorgio.

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