25 ottobre 2023

L’associazione provinciale pescatori: “E’ invasione di cormorani e il piano di controllo è inadeguato”


Riceviamo e pubblichiamo:

Riceviamo ogni giorno fotografie di stormi di cormorani sul Lario e nei laghi minori. Anche oggi nel bacino di Garlate ve ne erano centinaia. Siamo in presenza di una vera e propria invasione di uccelli ittiofagi, che ogni giorno cagionano un danno ittico e economico notevole.

Va premesso che i precedenti piani prevedevano un numero massimo di capi abbattibili annualmente (tra il 1° ottobre e il 15 marzo) a livello regionale del 10% degli esemplari conteggiati nei dormitori con il “censimento annuale degli uccelli acquatici svernanti in Lombardia - International Waterbird Census”.

Poiché i conteggiati complessivamente nel 2023 sono 9.439 e nei dormitori sono stati 6.679, ci saremmo aspettati un piano di abbattimento di almeno 667 capi, quasi il doppio di quelli effettivamente autorizzati.

Apprendiamo con stupore e sconcerto il parere di competenza di Ispra, che ritiene adeguato l’abbattimento in Lombardia di soli 346 cormorani.

Il report IWC effettuato in Lombardia nel 2023 espone che i capi di cormorano censiti quest’anno in Lombardia è pari a 9.439, mentre la media del 2002-2022 è di 6.929 capi, con una variazione media in aumento del 36,2 %.

Il piano di controllo selettivo che determina in soli 346 i capi abbattibili su tutto il territorio regionale per il 2023 è fondato su dati errati e falsamente motivati poiché soltanto in provincia di Lecco vi sono migliaia di cormorani e tale dato è in contrasto anche con il IWC del 2023 che appare sottostimato.

Oltre a ciò limitare il contenimento del cormorano a sole cinque province (Como, Lecco, Varese, Bergamo e Brescia) e a 35 capi nel Lago di Monate appare un’ulteriore decisione errata e da modificare per una azione di contenimento efficace.

Sebbene il censimento appaia sottostimato, si chiede che almeno i dati censiti (9.434 capi) siano utilizzati per effettuare (su tutto il territorio regionale) l’abbattimento pari al 10%, quindi con il controllo selettivo di almeno 943 capi.

Inoltre, considerate le capacità di spostamento di questo uccello, si avrebbe una maggiore efficacia delle azioni di controllo se queste fossero applicate su tutto il territorio regionale.

Va infine evidenziato che l’azione predatoria del cormorano si sta diffondendo anche sulle acque pregiate di tipo B, le acque torrentizie dove ogni anno effettuiamo (per conto della Regione Lombardia) le semine di materiale ittico pregiato come le trote marmorate. A proposito di trota marmorata occorre notare che i tratti fluviali dove questa specie risulta essere più abbondante si trovano nelle province di Lodi e Cremona sul fiume Adda e in provincia di Pavia sul Ticino. In nessuna di queste province viene applicato il piano di controllo del cormorano!

Tutto ciò, oltre a un danno per la pesca sportiva e professionale, per la filiera enogastronomica e turistica è una atroce beffa.

Il controllo selettivo di soli 346 capi nel periodo 2023 -2024 è sostanzialmente una violazione del capitolo 7 del piano ittico regionale, poiché è una misura inadeguata a contenere i danni alla pesca e alla piscicoltura.

La massiccia presenza del cormorano nel Lario e nelle acque della provincia e il piano di controllo selettivo di 346 cormorani su cinque province è inadeguato e   ridicolo. Inoltre vanifica ogni sforzo per incrementare il patrimonio ittico effettuato dai volontari con programmi di riqualificazione ambientale e opere ittiogeniche.

Abbiamo chiesto ripetutamente alla Regione Lombardia e all’assessore Beduschi di farsi interlocutori con Ispra per un aumento dei capi da abbattere. Tuttavia dover prendere atto che nemmeno il report IWC 2023 viene correttamente considerato ci preoccupa.

Se la Regione Lombardia ritiene irrinunciabile una mitigazione della pressione esercitata dal cormorano deve fare di più. La presenza ormai massiccia del cormorano su tutto il territorio regionale e sul Lario in particolare ci impone di chiedere all’assessore Beduschi, ma anche all’assessore Fermi e al sottosegretario Piazza, oltre che a tutti i rappresentanti del nostro territorio in Regione un intervento urgente affinché sia posto un correttivo a tale decisione che appare errata, inadeguata, dannosa e potenzialmente illegittima.

Avvocato Stefano Simonetti - Presidente Associazione sportiva dilettantistica  pescatori e subacquei, sezione provinciale di Lecco, convenzionata Fipsas

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