18 luglio 2023

Calcio Lecco. Il consigliere regionale Giacomo Zamperini: “Il calcio non deve essere questo schifo”

Il consigliere regionale Giacomo Zamperini.
 

Dal consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini riceviamo e pubblichiamo:

“E’ assurdo che il sacrificio, l’impegno e i risultati di giocatori, società e tifosi vengano vanificati da un problema meramente burocratico. Non si può spezzare per delle scartoffie il sogno di un’intera città e di un territorio che ha creduto fino alla fine alla promozione in serie B e ottenuto una straordinaria vittoria sul campo.

In questo momento la squadra dovrebbe poter affrontare con serenità la preparazione in vista dell’inizio del nuovo campionato e invece si trova a fare i conti con quanto di più becero si sia mai verificato nella storia del calcio.

Fino ad ora siamo rimasti in rispettoso silenzio, confidando nelle istituzioni e nella giustizia sportiva, ma adesso è arrivato il momento di tirar fuori la voce e dare una sveglia alle autorità sportive preposte, le quali hanno una grande responsabilità in questa vicenda.

Tutti i più autorevoli protagonisti del mondo dello sport la pensano praticamente allo stesso modo, cioè che il Lecco abbia meritato e conquistato sul campo questa promozione, ma in pochi hanno avuto il coraggio di dirlo apertamente e di battersi affinché questo principio meritocratico venga rispettato. Il tempo è scaduto, è urgente far sentire la propria voce e fare chiarezza prima che sia troppo tardi. Ormai non è più questione legata all’omologazione di uno stadio, al reperimento di fondi o al rispetto delle regole. Qui si sta mettendo in discussione l’essenza stessa dello sport e il rispetto per il cuore di centinaia di migliaia di giovani appassionati del pallone.

Il calcio non può e non deve essere questo schifo, perché il messaggio che rischierebbe di passare è devastante, per il quale a contare sarebbero più la prepotenza e gli intrallazzi del potere, rispetto al sacrificio ed al gioco di squadra. Le partite si vincono sul campo da gioco, non nelle aule di un tribunale”.

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