13 dicembre 2023

Ex campeggio, emessa l’ordinanza di demolizione. “Casa Comune”: “Sindaco e giunta si dimettano”


Da “Casa Comune per Mandello democratica” riceviamo e pubblichiamo:

Alla fine, dopo lunghi mesi di nostro impegno costante per far emergere la verità, siamo arrivati: la Provincia ha emesso l’ordinanza di “ripristino dei luoghi”, come si dice in gergo tecnico, che in concreto significa l’abbattimento della costruzione.

Plauso a Villa Locatelli per questo pur doveroso atto, perché ha dimostrato di tenere la barra dritta in merito al rispetto delle norme urbanistiche, paesaggistiche e edilizie in un contesto decisionale complicato e difficile.

Non è certamente motivo di soddisfazione se consideriamo che, per lunghi mesi, abbiamo segnalato al sindaco Fasoli e alla sua maggioranza aspetti non chiari della procedura autorizzativa e man mano che ci si addentrava nella verifica di atti e fatti scoprivamo errori gravi e sottovalutazioni grossolane in merito alle decisioni assunte da Fasoli & Co, che non ne hanno mai tenuto conto nonostante l’aver continuato a scrivere al sindaco e l’aver tenuta alta l’attenzione pubblica sulla vicenda, con comunicazioni puntuali, precise, circostanziate sia a mezzo stampa sia durante le diverse iniziative pubbliche da noi organizzate.

Siamo stati tacciati di essere dei guastafeste, delle malelingue e dei cattivi, addirittura da parte di Fasoli, che non ha mai ammesso nemmeno un errore. O era sempre colpa degli altri o noi non capivamo bene come stessero le cose, mentre lui, dall’alto del suo sapere, pontificava. Tant’è che anche negli ultimi comunicati pubblici il sindaco ha avuto la sfrontatezza di negare che ci fosse invasione di spazio demaniale da parte della costruzione, evidentemente in un tentativo “delirante” di negare l’ennesima evidenza accertata dall’Autorità di bacino prima e confermata dall’Agenza del demanio poi.

Certo, visto che il sindaco e la sua maggioranza hanno a suo tempo approvato il progetto in consiglio comunale (con voto contrario di “Casa Comune”) ci si poteva attendere una loro minima difesa. Ma una volta svelate le malefatte perché ostinarsi a difendere l’indifendibile? Se non fosse tragico sarebbe ridicolo. Inoltre la minoranza svela ciò che la maggioranza al governo, che approva l’opera e ne segue l’iter, non vede o non vuol vedere. Paradossale, vero?

A questo proposito ci devono ancora spiegare come è possibile costruire un edificio di 301 metri quadrati su una proprietà privata di soli 140 metri quadrati. Nessuno ci ha mai risposto, che strano. Riteniamo che questa grossolana incongruenza sia un’ulteriore dimostrazione della consistente, e non “limitata”, invasione di area demaniale da parte del manufatto in oggetto.

Ora per favore si eviti, da parte di tutti, la solita sceneggiata inaccettabile all’italiana: ma allora resta lì quella costruzione… ma allora l’area non viene più riqualificata e resta brutta… ma allora la solita burocrazia che impedisce lo sviluppo… Perché se siamo giunti a questo punto la responsabilità, sia chiaro una volta per tutte, non è di chi ha scoperto le irregolarità e di chi ora applica la sanzione prevista dalla legge ma di chi le ha commesse, di chi non ha ben vigilato e controllato, di chi le ha banalizzate nonostante fossero note da tempo grazie soprattutto all’azione informativa costante di “Casa Comune”.

Chi ha generato questo gigantesco problema edilizio, urbanistico e paesaggistico? Chi ha determinato con le sue pessime decisioni queste conseguenze? Questo conta, il resto è una spessa cortina fumogena che si solleva per sfuggire alle responsabilità.
Alla luce di tutto ciò, non ci resta che porre questa ineludibile coerente richiesta: le dimissioni del sindaco e della sua maggioranza. Perché oltre alla questione grave delle irregolarità hanno cercato di nascondere le cose, hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche non rispondenti al vero, si sono presi gioco della cittadinanza (Fasoli non ha nemmeno risposto alla nostra recente proposta di confronto pubblico, avanzata - e lo sottolineiamo - prima di questa decisione della Provincia).

Questa irreparabile perdita di credibilità pubblica del sindaco, questo colpevole silenzio del “Paese di tutti” e della maggioranza consiliare, questo pesante danno d’immagine inferto a Mandello in tutto il territorio esigono un passo indietro. Un passo indietro, Fasoli! 

Il gruppo politico e consiliare di “Casa Comune”

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