29 settembre 2023

Domenica la festa della Protezione civile dell’Ana e la consegna del premio “alpino dell’anno”

Quindici squadre per quasi 430 volontari attivi sul territorio lecchese, tre squadre specialistiche che operano anche a livello nazionale e altre tre “speciali” di livello sezionale. Sono i numeri sintetici dell’Unità di Protezione civile “Sandro Merlini” della sezione di Lecco dell’Ana, coordinata da Cristian Mornico. Negli ultimi mesi l’Unità è stata chiamata a intervenire più volte nella provincia lariana così come nella Romagna alluvionata, piuttosto che nella Sardegna dei roghi estivi o nel Milanese colpito dal maltempo.

Bilanci dell’attività svolta e progetti per il futuro saranno al centro della tradizionale “Festa della protezione civile” che si terrà domenica 1° ottobre presso il Centro operativo sezionale di Sala al Barro (via Monte Oliveto - Galbiate), presenti sindaci, rappresentanti delle istituzioni e autorità locali.

Un momento di festa che vedrà anche la cerimonia di consegna del “Premio Raffaele Ripamonti - Alpino dell’anno” alla penna nera che si è distinta per la propria azione dentro l’associazione ma anche e soprattutto a favore della collettività.

Domenica, dunque, l’appuntamento è per le 9.30 con l’adunata e l’ammassamento dei partecipanti. Dopo l’alzabandiera verrà celebrata la messa. Al termine la relazione del coordinatore Cristian Mornico, quindi gli interventi delle autorità e del presidente dell’Ana di Lecco, Emiliano Invernizzi. A seguire, la cerimonia di consegna del premio “Alpino dell’anno” e il rinfresco finale.

La Protezione civile dell’Ana di Lecco opera su gran parte dell’area provinciale rispondendo alle richieste provenienti da amministrazioni comunali, enti e più in generale dal territorio. Gli interventi dei volontari avvengono non soltanto in caso di calamità, ma pure per le attività di prevenzione e di gestione post-emergenza riconosciute dal Dipartimento della Protezione civile.

Nel corso del 2023 all’attività ordinaria si è aggiunta quella delle chiamate speciali per emergenze nazionali. In primavera squadre delle penne nere lecchesi si sono avvicendate, portando al seguito mezzi e attrezzature, nelle operazioni di soccorso in Romagna a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione, lavorando in particolare alla rimozione di fango e detriti. A luglio la Protezione civile Ana lecchese è stata chiamata a Milano per liberare strade e viali dagli alberi abbattuti da una forte tromba d’aria: due le squadre all’opera con volontari abilitati all’uso di motoseghe.

Ad agosto un’altra squadra, quella antincendio boschivi, è stata inviata in Sardegna per collaborare alle operazioni di controllo del territorio e di spegnimento dei roghi che per diverse giornate hanno devastato alcune zone dell’isola.  Il Nucleo cinofilo da soccorso “Grigna” è stato invece mobilitato, su chiamata della prefettura di Lecco, per quattro interventi di ricerca di persone disperse.

Sono nel frattempo proseguite le non secondarie attività di organizzazione generale e estione ordinaria dei mezzi e dei materiali a disposizione dell’Unità “Sandro Merlini”, così come quelle di formazione e di certificazione dei volontari: alcune nuove squadre, oltre a quelle già operanti, saranno presto formalmente riconosciute e pronte a garantire la loro opera.

“La Protezione civile - commenta Emiliano Invernizzi, presidente sezionale - per la nostra associazione e per tutte le penne nere è la declinazione concreta di quella che definiamo ‘alpinità’: spirito di fratellanza e di servizio per il bene comune, in nome di una tradizione e di valori che continuano ad avere un significato fondamentale soprattutto oggi, dentro una società sempre più individualistica. Proprio in nome di questi valori gli alpini della Protezione civile e i volontari che fanno capo alla nostra Unità continuano ad aggiornarsi, a sperimentare nuovi mezzi e ad adottare strumenti moderni, a migliorare l’organizzazione e la logistica delle squadre, riuscendo a coinvolgere anche molti giovani, e con esiti positivi, nelle diverse attività”.

“Il contributo che possiamo offrire - aggiunge - è sotto gli occhi di tutti: anche in questi mesi, e in tempi sempre rapidissimi, abbiamo messo a disposizione le nostre capacità per rispondere a tutte le chiamate e affrontare in modo adeguato e tempestivo le emergenze del momento”.

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