08 ottobre 2023

Oltre 40 Vespe nel ricordo di Patrignani. Mandello Lario scrive un altro capitolo motoristico


(C.Bott.) Dopo il motoraduno internazionale “città della Moto Guzzi” e il “Motor street food” di settembre, Mandello Lario ha scritto oggi un altro capitolo legato a filo doppio al mondo dei motori. In questo caso regina incontrastata dell’evento è stata la Vespa e, su tutte, quella che nel 1964 portò Roberto Patrignani da Milano a Tokyo (come dire, qualcosa come 18.000 chilometri) per un’autentica avventura che lui stesso non esitò a definire “il viaggio più bello della mia vita”.

Era al centro di piazza Leonardo da Vinci, questa mattina, la Vespa 150 di Patrignani. Tutto intorno oltre 40 Vespe, pronte a mettere in scena il tredicesimo Memorial dedicato proprio all’indimenticato giornalista e pilota scomparso nel 2008. C’erano i familiari di Patrignani (sua moglie Connie e i figli Marzia e Franco) e c’erano diversi modelli dello scooter della Piaggio brevettato nella primavera del ’46, uno dei simboli del design italiano. Nutrita la pattuglia del Vespa club Lecco, ma c’era anche chi aveva raggiunto Mandello in autonomia e senza essere affiliato ad alcun sodalizio.

La foto di gruppo alle spalle della Vespa del mitico raid di 59 anni fa, le parole della moglie di Patrignani (“per Roberto questa Vespa non era semplicemente uno scooter ma una di famiglia”) poi la partenza destinazione dapprima Bellano e Biosio - non senza essere transitati davanti al mitico cancello rosso della Moto Guzzi - quindi in Valsassina per una domenica assolutamente da incorniciare, favorita tra l’altro da condizioni climatiche ottimali.














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