01 dicembre 2023

Mandello Lario. Il sindaco e il “caso campeggio”: “Si è creato un clima di cattiveria inaudita”

L’assessore regionale Gianluca Comazzi risponde intanto all’interrogazione a suo tempo presentata da Gian Mario Fragomeli


(C.Bott.) La vicenda dell’intervento edilizio in atto sull’area dell’ex campeggio di Mandello Lario si arricchisce di nuovo capitolo, l’ennesimo di un caso che tanto sta animando il dibattito in particolare negli ambienti politici e amministrativi. L’ultima presa di posizione, in ordine di tempo, è dell’assessore regionale al Territorio, Gianluca Comazzi, che ha risposto a un’interrogazione dello scorso ottobre di Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale lecchese del Pd, relativa appunto a quel progetto di rigenerazione urbana da realizzarsi all’interno del compendio di proprietà della “Borgo lariana Srl”.

Premesso che l’autorizzazione paesaggistica relativa al caso in questione “non è di competenza diretta della Regione Lombardia”, l’assessore spiega innanzitutto che lo scorso mese di aprile a seguito di segnalazione da parte di un professionista gli uffici del suo assessorato hanno avviato su questo intervento “una ricognizione approfondita e puntuale”. “Dalle verifiche effettuate - osserva Comazzi - risulta che la Provincia di Lecco, che ha in capo la competenza paesaggistica per le opere realizzate anche parzialmente sul demanio lacuale, ha comunicato di aver sospeso i lavori avendo verificato che non risultava depositata una specifica istanza di autorizzazione paesaggistica e che è ancora in corso la procedura di delimitazione demaniale da parte dell’Autorità di bacino competente”.

Fatta questa premessa, l’assessore regionale afferma che l’intervento ha preso avvio a seguito dell’individuazione da parte del Comune dell’immobile oggetto di riqualificazione tra quelli “dismessi con criticità”. “Al riguardo - scrive Comazzi - non si rilevano elementi per affermare che l’intervento non disponga dei requisiti per essere classificato come intervento di rigenerazione urbana”.

L’assessore evidenzia inoltre che la disciplina regionale dispone sia meccanismi incentivanti, in parte modulabili dai Comuni, sia alcune deroghe alle norme previste dagli strumenti urbanistici comunali vigenti e dai regolamenti edilizi, attuabili senza intervento comunale. “Il mio assessorato - si legge ancora nello scritto inviato a Fragomeli - sta monitorando gli ambiti della rigenerazione che i Comuni individuano nei piani di governo del territorio e nel prossimo futuro si potrà valutare la possibilità di monitorare in modo puntuale anche gli interventi sugli edifici dismessi, attività che presenta tuttavia ulteriori elementi di complessità”.


“La risposta dell’assessore regionale - è il commento di Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello - evidenzia che l’area ha tutti i requisiti previsti per la rigenerazione  urbana, come da sempre abbiamo sostenuto e approvato in consiglio comunale. A seguito di tutte le uscite pubbliche di “Casa Comune” e dell’avvocato Grella, difensore del signor Zaneletti attuale ricorrente contro il Comune, ricordo che nessun documento ufficiale emesso da qualsivoglia ente ha mai certificato uno sconfinamento della costruzione nell’area demaniale e invito chiunque a dimostrare il  contrario”.

Sempre a giudizio del primo cittadino “esistono diversi documenti che certificano l’assenza di sconfinamenti e uno solo che mette in discussione questa affermazione, senza trarre definitive conclusioni e rimandando a ulteriori procedure e verifiche. Si sta quindi ribaltando la realtà in maniera ignobile, puntando a denigrare l’operato del Comune di Mandello e mettendo in gravi difficoltà soggetti privati che hanno investito su un’area evidentemente degradata”.

Fasoli aggiunge: “Si è creato un clima di cattiveria inaudita, dentro e fuori l’attività politica e amministrativa come da tempo non si vedeva in paese. Le male voci sono state fatte circolare persino nelle scuole, tra i genitori e tra i ragazzi. Dove è stato fino ad ora il Comune, chiede Mariani? Al suo posto, in attesa delle procedure preposte per portare i propri argomenti. Considerato che siamo stati i soli a farlo, insieme alla proprietà che sta subendo questa assurda diatriba politica, ora cominceremo anche noi a parlare direttamente ai cittadini presso i quali si sta cercando da tempo di mettere in dubbio l’integrità morale e professionale di Amministrazione e tecnici”.

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