07 settembre 2022

Attacco terroristico in Mozambico. Muore una suora, don Filippo Macchi sta bene

La diocesi teatro dell’agguato è la stessa in cui opera il sacerdote che fu vicario a Mandello Lario dal 2006 al 2012

Don Filippo Macchi, in Mozambico dall'autunno dello scorso anno.

 

(C.Bott.) Un attacco terroristico ha interessato ieri il Mozambico e in particolare la missione di Chipene, nella diocesi di Nacala, dove operano le suore comboniane e i missionari “fidei donum” della diocesi di Concordia-Pordenone. Nell’agguato è stata uccisa suor Maria de Coppi, 83 anni, originaria di Vittorio Veneto, in Mozambico dal 1963.

Come riferisce il sito di “Mondo e Missione” la religiosa è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco in faccia mentre cercava di dare l’allarme alle poche ragazze rimaste in missione (le altre erano fuggite nel pomeriggio con suor Eleonora, mentre i ragazzi erano stati tutti rimandati nei loro villaggi).

La diocesi africana teatro dell’attentato è la stessa in cui opera don Filippo Macchi, che ha vissuto proprio a Chipene per alcuni mesi dopo il suo arrivo in Mozambico.

“Questa mattina ci siamo messi in contatto con don Filippo - si legge sulla pagina Facebook del Settimanale della diocesi di Como - Sta bene e si trova a Namapa, lontano dal luogo dell’attacco, ma ci invita a pregare per il popolo del Mozambico e per le religiose e i sacerdoti coinvolti in questo agguato”.

Gli assalitori apparterebbero al gruppo jihadista “al-Shabaab” che da anni terrorizza e devasta la regione di Cabo Delgado, ricca di idrocarburi. Giunti a Chipene, hanno dato alle fiamme e raso al suolo tutti gli edifici della missione, risparmiando soltanto le due camere in cui si erano rinchiusi i “fidei donum”.

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha detto: “Preghiamo per suor Maria che per 60 anni ha servito il Mozambico, diventato la sua casa. Il suo sacrificio sia seme di pace e riconciliazione in una terra che, dopo anni di stabilità, è nuovamente flagellata dalla violenza, causata da gruppi islamisti che da anni seminano terrore e morte in vaste zone del Nord del Paese”.

Don Filippo Macchi è in Mozambico dall’autunno dello scorso anno. Nel suo messaggio augurale inviato alla diocesi di Como in occasione della Pasqua di quest’anno il sacerdote, che è stato vicario a Mandello Lario dal 2006 al 2012, scriveva: “Qui la gente vive tanta sofferenza e si affida a Dio. Un mese e mezzo fa c’è stato un ciclone che ha fatto grandi danni nella zona più costiera del Paese e in particolare nella città di Nampula. Tante case sono state scoperchiate e distrutte, così come alcune strutture parrocchiali. C’è grande preoccupazione anche per il futuro perché il ciclone ha rovinato buona parte del raccolto e qui la gente vive della terra e dei suoi prodotti. Per un mozambicano medio sono tante le difficoltà da affrontare, specie per chi vive nelle zone di campagna”.

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