18 gennaio 2024

Fine del mercato tutelato. Il sindacato mette in guardia: “Anziani, attenti alle truffe”

Lo Spi Cgil: “Si fingono impiegati delle aziende del gas o della luce di chi riceve la telefonata e cercano di indurre non solo chi non è ancora passato al mercato libero ma anche chi ha già scelto il nuovo operatore a firmare un contratto con un’altra azienda”

“Deve firmare subito un nuovo contratto, quello in essere è stato annullato”, oppure “c’è stato un problema nella sua pratica per il cambio fornitura, la sua utenza è collegata a due fornitori. E’ da aggiornare se non vuole ricevere due bollette”. Sedicenti addetti di aziende dell’energia stanno contattando gli anziani del territorio lecchese per convincerli, con l’inganno, a sottoscrivere contratti non richiesti. Lo Spi Cgil di Lecco accende i riflettori su questi tentativi di frode e invita tutti a tenere alta l’attenzione.

“Abbiamo ricevuto già molte segnalazioni - spiega Pinuccia Cogliardi, segretaria generale dello Spi Cgil Lecco - Operatori scorretti, in alcuni casi veri e propri truffatori, si fingono impiegati delle aziende del gas o della luce di chi riceve la chiamata. Approfittando dello smarrimento causato dalla fine del mercato tutelato, cercano di indurre non solo chi non è ancora passato al mercato libero ma anche chi ha già scelto il suo nuovo operatore a firmare un contratto con un’altra azienda. Le tecniche di approccio sono molto efficaci, così tanti anziani finiscono per fidarsi e cadono nella trappola”.

Per spaventare gli utenti, già disorientati dalla necessità di passare al mercato libero, spesso vengono citati inesistenti aumenti di tariffe, che richiederebbero un rapido cambio di operatore per non veder salire la propria bolletta, oltre a improbabili problemi come l’annullamento del precedente contratto o la presenza di due fornitori sulla stessa utenza.

Lo Spi Cgil di Lecco mette in guardia gli anziani: occorre verificare sempre che la persona con cui si sta parlando sia un operatore autorizzato dall’azienda in questione. Dunque non accettare subito alcuna proposta, ma contattare il fornitore tramite i numeri di assistenza clienti presenti ad esempio sulle bollette. Oppure è possibile contattare il sindacato, che può dare consigli a chi ha dubbi.

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