03 dicembre 2025

Il mandellese fra’ Agostino Valsecchi in udienza dal Papa con i volontari dell’Opera San Francesco

Fra' Agostino Valsecchi (primo a sinistra) con papa Leone XIV durante l'udienza concessa all'OSF.

(C.Bott.) Da fine 2023 è vicepresidente dell’Opera San Francesco e responsabile dei volontari della Fondazione che da oltre 60 anni è un prezioso punto di riferimento per chiunque si trovi in condizioni e situazioni di bisogno. Lui è fra’ Agostino Valsecchi, originario di Mandello Lario, classe 1970.

Appartenente ai Frati minori cappuccini, dopo avere abbracciato la professione perpetua nel 1993 a Cremona è stato dal ’97 al 2003 insegnante e assistente dei ragazzi in Seminario ad Albino, nella Bergamasca, poi superiore dell’infermeria dei frati a Bergamo, quindi segretario delle Missioni a Milano. Quest’ultimo incarico lo ha portato a viaggiare attraverso vari continenti e a sperimentare per sua stessa ammissione “come siano i bisogni delle persone a modellare l’operato e l’aiuto dei frati nel mondo”.

C’era naturalmente anche fra’ Agostino tra i frati, i volontari, i collaboratori e i dipendenti dell’Opera San Francesco ricevuti da papa Leone XIV. Un’udienza che rimarrà impressa nei cuori di tutti quelli che vi hanno preso parte e che è raccontata sul nuovo numero del bimestrale di informazione della “Fondazione Opera San Francesco per i poveri”. “Essere accolti dal Santo padre nella suggestiva Sala Clementina - si legge - non è stato soltanto un riconoscimento istituzionale ma un’esperienza spirituale di comunione profonda, che ha rinnovato il senso dell’impegno di OSF e rafforzato lo slancio con cui, a Milano, si continuano a offrire accoglienza e sostegno a migliaia di persone in difficoltà”.

Al centro del messaggio del Papa erano stati tre verbi che ben descrivono il cuore del servizio francescano: assistere, accogliere, promuovere. Tre verbi che, come ricordato dal pontefice, “sono la bussola che orienta il cammino dell’Opera San Francesco, una testimonianza che parla non soltanto ai poveri assistiti ma a tutta la società, chiamata a riscoprire la forza trasformante della fraternità”.

“Mentre ci prepariamo a vivere il Natale - si legge sul nuovo numero della rivista - questa esperienza in Vaticano ci ricorda che ogni gesto di generosità, anche il più semplice, contribuisce a migliorare la vita di chi si trova in difficoltà”.

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