04 dicembre 2025

L’ingegner Carcano e i coniugi Pedroncelli, esempi di ingegno, altruismo, accoglienza e generosità

L'ingegner Giulio Cesare Carcano a una cerimonia di premiazione.

(C.Bott.) Sono dunque l’ingegner Giulio Cesare Carcano e i coniugi Lucia e Giuliano Pedroncelli i destinatari delle civiche benemerenze attribuite per questo 2025 dal Comune di Mandello Lario.

L’ingegner Carcano, una vita tra barche e motori

Quella di Giulio Cesare Carcano è stata una vita tra barche e motori. Origini milanesi, era solito trascorrere le sue estati sul lago e a Mandello Lario fu stregato dal fascino della Moto Guzzi. Assunto dalla Casa dell’Aquila nel 1936, divenne direttore del reparto corse, incarico mantenuto fino al 1957, quindi fu direttore tecnico della produzione di serie. Concepì motociclette e motori rimasti ineguagliabili. Basti pensare alla mitica “Otto cilindri” e al motore bicilindrico a V.

Aveva un altro grande amore, l’ingegner Carcano: la vela. E anche in questo sport nautico si rivelò ben presto geniale progettista e atleta di livello, al punto da conquistare nel 1961 uno splendido bronzo ai Mondiali di Helsinki nella classe 5.5 S.I., oltre a imporsi in varie regate. Entrato a far parte della Lega navale mandellese nel 1970, ne divenne presidente e fu più volte consigliere, portando nel sodalizio una carica e un entusiasmo non comuni. Insomma un genio, verrebbe da dire. E all’ingegner Giulio Cesare Carcano la “sua” Lega navale gli aveva dedicato nel 2022 una mostra allestita presso la propria sede in via Pramagno a Mandello. Una bella mostra che in una decina di pannelli raccontava la vita di Carcano e le sue meravigliose intuizioni.


Del giugno di quest’anno, invece, è la mostra “Velocità e visione. La vita di Giulio Cesare Carcano tra barche e motori” allestita nel viale centrale dei giardini pubblici di Mandello, omaggio al suo ingegno e alla sua visione tecnica.
 
Lucia e Giuliano Pedroncelli a Villa Maggio lo scorso luglio con il vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti.

I coniugi Pedroncelli, bellissimo esempio di accoglienza

“Un riconoscimento carico di significati, un segno di gratitudine per un servizio silenzioso e fedele durato quasi cinquant’anni”. Così scriveva l’estate scorsa il sito Internet della diocesi di Pavia dopo che l’11 luglio i coniugi Lucia Giavarini e Giuliano Pedroncelli avevano ricevuto dal vescovo, monsignor Corrado Sanguineti, presso la casa di accoglienza “Famiglia dell’Ave Maria” da loro stessi gestita a Villa Maggio le onorificenze pontificie per i meriti acquisiti nel lungo servizio svolto presso la struttura mandellese a partire dalla seconda metà degli anni Settanta.

“La consegna dell’onorificenza - si leggeva - ha voluto esprimere riconoscenza per l’impegno, la dedizione e la testimonianza cristiana che Lucia e Giuliano hanno offerto in questi anni, contribuendo a rendere Villa Maggio un luogo di pace, accoglienza e spiritualità”.

E Maria Maddalena Michelone, vicepresidente dell’associazione, scriveva: “Lucia e Giuliano nei molti anni che hanno dedicato alla “Famiglia dell’Ave Maria” con il loro servizio a Villa Maggio sono un bellissimo esempio di spirito di sacrificio e di accoglienza cristiana.  Accoglienza rivolta soprattutto alle famiglie in difficoltà e alle famiglie con figli speciali. Hanno aiutato chi si trovava in difficoltà economiche e confortato chi ne aveva bisogno. Non si sono mai concessi vacanze dal loro impegno, sempre dandosi da fare per gli altri con semplicità e sollecitudine fraterna. A chi frequenta Villa Maggio non fanno mai mancare un sorriso e una parola buona. Nonostante il lavoro quotidiano sia gravoso, lo hanno affrontato come suggeriva la serva di Dio Maddalena Carini: ‘Un’Ave Maria, un sorriso e avanti’”.

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