Da Maurizio Leonelli riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo appreso dalla stampa, con una certa ingiustificata enfasi, che il progetto relativo al futuro piano di rigenerazione dell’ex Vellutificio Redaelli a Mandello Lario, con tanto di “centro benessere”, è stato definito ed è in fase di approvazione.
Mi permetto di ricordare, in particolare a tutti i consiglieri comunali e all’assessore al Turismo, che la zona lago è costituita da una pluralità di funzioni: giardini pubblici, area mercato/manifestazioni, campo sportivo, Lido comunale, strutture turistico-commerciali e viabilità pedonale, inevitabilmente interconnesse tra loro. E’ del tutto evidente che il nuovo intervento non è fine a se stesso, ma deve necessariamente interagire con quanto gli sta intorno. Il fine è ovviamente quello di garantire una più ampia fruizione pubblica del lago e un ampliamento dell’offerta turistica.
La presenza di un campo sportivo inadeguato ai tempi (mancanza di un campo in sintetico e servizi dignitosi) blocca ogni possibile sviluppo del Lido. Lo spazio per la balneazione libera è insufficiente e le infrastrutture fatiscenti, in contrasto con le condivisibili ambizioni del sindaco.
Bene aveva fatto la precedente Amministrazione a prevedere la delocalizzazione dell’impianto sportivo in altro luogo (in quell’area ora sono previsti capannoni e un parcheggio per gli automezzi pesanti). Quella scelta lungimirante avrebbe consentito la realizzazione di un moderno polo turistico-ricreativo fruibile tutto l’anno, dotato di strutture per la ristorazione, la pratica degli sport lacuali e da spiaggia e un’area camper, oltre ai necessari parcheggi. Sostanzialmente quello che è stato fatto a Colico, paese indiscutibilmente all’avanguardia dal punto di vista turistico. Occasione persa? Speriamo in un ripensamento.
Tornando al piano di rigenerazione dell’ex Vellutificio Redaelli ricordo che la normativa regionale consente al privato una certa elasticità di intervento, a fronte però di una destinazione di strutture, servizi e spazi verdi a uso pubblico. Rigenerare non significa semplicemente costruire come si vuole, ma coinvolgere l’interesse pubblico in modo tangibile nell’operazione urbanistica.
Ciò detto credo sia ineludibile che il progetto dovrà non soltanto destinare spazi a parcheggi di uso pubblico/privato, ma anche prevedere ad esempio un ampliamento del Lido e la realizzazione di una passerella pedonale di collegamento con piazza Approdo Mulini, di cui si parla da anni. A ben guardare, la realizzazione di una passeggiata a lago, gradita anche a livello sovracomunale e adottata da tutti paesi del lago, avrebbe riscontri positivi anche per il privato. E’ un’opportunità da non perdere!
Maurizio Leonelli (Mandello Lario)
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