A prendere posizione è il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini. “E’ una passione radicata - dice - ma occorre andar per funghi con senso di responsabilità”
I dati ufficiali forniti dal Soccorso alpino e speleologico confermano questa preoccupante tendenza. Nel 2024 la delegazione lariana ha effettuato 21 interventi per soccorrere cercatori di funghi in difficoltà, un dato in linea con le 23 operazioni effettuate in tutto il 2023. A livello nazionale, le missioni del Soccorso riconducibili alla raccolta funghi rappresentano il 3,4% del totale, pari a 410 interventi su oltre 12.000 complessivi lo scorso anno. Anche questo dato risulta in crescita rispetto al 2023, quando le operazioni erano state 380, ovvero il 3,1%.
“Ogni anno decine di persone rischiano la vita nei boschi - afferma Giacomo Zamperini, consigliere regionale lecchese e presidente della Commissione montagna - e non possiamo più considerare questo fenomeno un problema secondario. La raccolta dei funghi è una passione radicata, ma va praticata con senso di responsabilità. Rispettare le regole regionali, dotarsi dell’equipaggiamento adeguato, evitare zone pericolose e rivolgersi agli ispettorati micologici delle ATS per il controllo gratuito del raccolto è fondamentale. Siamo già al lavoro per avviare azioni concrete per rafforzare informazione, prevenzione e sicurezza. La prudenza, unita alla consapevolezza, può davvero salvare vite”.
Proprio sul fronte delle intossicazioni, i dati relativi al 2024 parlano chiaro. Nei territori delle otto ATS lombarde si sono registrati 122 episodi di intossicazione da funghi. Di questi, 103 hanno coinvolto adulti e ben 19 bambini. Nel dettaglio, sono stati rilevati 21 casi nell’ATS Brescia, 7 nell’ATS Insubria, 55 nell’ATS Milano, 3 nell’ATS Montagna, 6 nell’ATS Val Padana, 13 nell’ATS Pavia, 6 nell’ATS Brianza e 11 nell’ATS Bergamo. Si tratta di cifre che impongono una riflessione seria e interventi strutturati.
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