11 dicembre 2025

Mandello. Il santuario della Madonna del fiume e un presepe da ammirare, quello del “Sacro Cuore”

(C.Bott.) E’ un autentico gioiello del barocco lombardo e sul finire del 2024 gli è stato dedicato un libro in cui l’autore Roberto Pozzi, appassionato cultore di storia locale, descrive con uno stile narrativo lineare e in talune parti vivaci, arricchito da trascrizioni di dialoghi e testimonianze, la storia legata alla costruzione, nel lontano 1625, di quell’edificio religioso, dove le tradizioni orali si intrecciano alle informazioni riportate nei documenti conservati presso gli archivi, analizzate e pubblicate da vari studiosi nel corso degli anni.

Nel libro l’autore ha saputo interpretare le motivazioni che portarono non soltanto alla realizzazione dell’edificio ma anche alla sua decorazione e alle trasformazioni lungo appunto quattro secoli di storia. Il riferimento è al santuario della Beata Vergine del fiume a Mandello Lario, a cui è “dedicato” il bellissimo presepe allestito nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, visitabile tutti i giorni.

Al centro del presepe vi è proprio il santuario la cui edificazione si lega a un miracolo avvenuto nel Seicento, quando le acque del fiume Meria in seguito a un’esondazione depositarono davanti a un’immagine della Madonna con Gesù bambino, dipinta sul muro di cinta di una vigna, un sacco di frumento trascinato via da un mulino. La devozione per l’effigie della Vergine accrebbe la popolarità dell’immagine, alla quale si volle perciò dare degna collocazione all’interno di un edificio di culto.

“L’iniziativa della costruzione - si legge nel testo collocato sotto i gradini che conducono al presepe e che può anche essere ascoltato azionando il meccanismo che lo “accende” - si deve all’arciprete Giovanni Maria Sambuca, che si avvalse delle elemosine della comunità e delle donazioni dei maggiorenti locali. La chiesa, terminata nel 1632, fu inizialmente dedicata all’Assunta ma da subito prevalse l’intitolazione alla Beata Vergine del fiume. Al suo interno conserva un ricchissimo apparato decorativo formato da dipinti di Giacomo Antonio Santagostino e dagli stucchi di David Retti. Ulteriori interventi ornamentali furono apportati nel Settecento, epoca a cui risale l’altare maggiore, dove tuttora si venera l’effigie miracolosa”.

Nel presepe - sovrastato dalla scritta "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo" - la natività è collocata sotto il portico del santuario, realizzato in polistirene come le quattordici cappelle della Via Crucis che si trovano sul piazzale antistante l’edificio religioso. La “firma” di questa autentica opera d’arte è quella del “Gruppo presepisti del Sacro Cuore” composto da Riccardo Ponzini, Enrico Corti, Marco Algarotti, Marilisa Passini, Marco Guattini, Andrea Cagnola, Laura Gianola, Fabio De Battista, Paolo Agliati e Fausto Panizza.

Il "Gruppo presepisti del Sacro Cuore".




 

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