“C’è un tempo per agire e un tempo per riposare - aveva detto qualche settimana fa - anche se parlare di “pensione” a un missionario è come esprimersi in una lingua sconosciuta, quindi incomprensibile”
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Padre Sandro Lafranconi |
(C.Bott.) Padre Sandro Lafranconi è tornato in Italia. Atterrato a Linate domenica sera dopo un volo di una ventina di ore e dopo cinque anni di assenza dalla sua terra natale, è nella “sua” Mandello Lario, dove è cresciuto e dove ha maturato la sua vocazione sacerdotale.
“La missione in Polinesia francese richiedeva del resto che le dedicassi tutto il mio tempo - aveva scritto il missionario poche settimane prima del suo rientro - perché, come direbbe il libro della Saggezza, c’è un tempo per agire e un tempo per riposare, anche se parlare di “pensione” a un missionario è come esprimersi in una lingua sconosciuta, quindi incomprensibile”. “Tutto potrebbe ancora succedere - aggiungeva - e nessun futuro è precluso. Ci sono soltanto il buon senso e le indicazioni di Santa madre Chiesa che tracciano i bordi della strada che si apre innanzi a me… Avrò tempo per accorgermi di quante cose sono cambiate in questi ultimi cinque anni e di quante altre sono rimaste immutate”.
Classe 1950 (è nato il 17 marzo), appartenente alla SMA - Società missioni africane, padre Sandro è sacerdote dal 1976. Ha svolto inizialmente il suo ministero in Costa d’Avorio, in Africa occidentale. Era giunto a Papeete, il maggior centro abitato della Polinesia francese, il 20 settembre 2020.
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