11 luglio 2025

Scrive: “Quanti cari ricordi dell’asilo di Olcio: i primi disegni, il cestino rosa, il profumo del latte…”

Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:

Ho appreso con tristezza, unita a un pizzico di nostalgia, che l’asilo di Olcio ha chiuso per sempre i battenti dopo più di un secolo dalla sua apertura.

Sono stata una bambina che lo ha frequentato nei lontani anni Sessanta e di quel periodo serbo cari ricordi… i primi disegni scarabocchiati con tranci di matite colorate che le suore provvedevano a temperare fino a che i piccoli ospiti le potessero impugnare, il gradevole profumo del latte tiepido servito nei bicchieri di plastica, il cestino rosa dove riporre un frutto e una fetta di prosciutto che completavano il pranzo, composto da una ciotola di riso o di pasta e fagioli…

Le suore - perché allora erano loro a farci da maestre e da cuoche - nelle occasioni speciali ci confezionavano abitini di cartacrespa che noi bambini indossavamo per le recite sul palco con i fondali in tela stampati e con tanto di sipario costituito da tendaggi rossi.

Voglio anche ricordare una piccola e umile suorina, la mitica suor Amelia dalle mani di fata e caratterizzata da una squisita gentilezza d’animo, doti che la facevano apprezzare da tutto il paese.

Ricordo ancora come quella piccola suora recuperava in modo certosino i fragili foglietti di carta velina che avvolgevano le arance e che venivano dati a noi bambini quando ci recavamo al bagno… ci insegnava così a limitare gli sprechi.

Molti anni più tardi anche i miei figli hanno frequentato questo asilo. Non c’erano più le suore. Sono stati seguiti dalla maestra Daniela, un’insegnante brava e preparata.

Concludo esprimendo la mia gratitudine per il lavoro svolto e il contributo apportato all’infanzia da tutte quelle persone che hanno prestato il loro servizio presso l’asilo di Olcio e che lo hanno svolto in maniera amorevole e responsabile.

Lettera firmata

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