04 novembre 2025

Gli alpini all’asilo di Somana: “Cari bambini, speriamo che presto tutti possano vivere in pace”

(C.Bott.) Una limpida giornata di sole e un clima assolutamente gradevole. Alle spalle la Grigna, imponente e maestosa nella sua veste autunnale. Nel cortile della scuola dell’infanzia di Somana, davanti al monumento ai caduti, gli alpini e i piccoli alunni con le loro maestre.

IV Novembre con protagoniste le penne nere questa mattina a Mandello Lario, con la deposizione di un omaggio floreale da parte di Nello Scenini, classe 1927, uno dei decani dell’Ana mandellese, ai piedi del monumento e una breve quanto significativa cerimonia che ha coinvolto come detto i bimbi dell’asilo della frazione. Per loro una piccola ma preziosa “lezione” di educazione civica e il messaggio degli alpini.

“Le vostre maestre  vi hanno raccontato una storia di più di 100 anni fa - ha detto uno di loro rivolgendosi direttamente ai bambini, ognuno dei quali aveva tra le mani una bandierina tricolore - che comincia come una fiaba: “C’era una volta un re che si chiamava Vittorio Emanuele…”. Ma non è una fiaba, è una storia vera del Paese in cui viviamo, della nostra Italia”.

“Vi hanno raccontato di un imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe, che voleva avere un regno sempre più grande e che aveva voluto prendersi un pezzetto d’Italia - ha aggiunto - E vi hanno raccontato di una guerra per riprendersi quel pezzetto e avere di nuovo l’Italia unita”. E di seguito: “Avete anche imparato una canzone che dice che i fanti erano partiti il 24 maggio dal fiume Piave e dopo tre anni e mezzo, il 4 novembre, la guerra era finita e l’Italia aveva ripreso il pezzo che era stato conquistato da Francesco Giuseppe, ma tanti soldati erano morti”.

Infine il riferimento all’odierna ricorrenza: “Oggi è il 4 novembre, festeggiamo l’Italia unita e ricordiamo le forze armate, sperando che nel nostro Paese e in tutto il mondo non ci siano mai più guerre e tutti possano presto vivere in pace”.

Nel cielo terso di Somana si è levato un applauso spontaneo, lo stesso che poco prima aveva accompagnato l’esecuzione da parte dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia della Canzone del Piave, una tra le più conosciute canzoni patriottiche italiane, composta nel 1918 per far dimenticare le atrocità, le sofferenze, i lutti che avevano caratterizzato la “grande guerra”.











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