13 febbraio 2024

13 febbraio 1996, 28 anni fa l’addio di Mandello a Piera Stucchi. I figli: “Da lei quanti insegnamenti”

Piera Stucchi (1903-1996)

(C.Bott.) Il ricordo più tenero è di sua figlia Irene, che dice: “Nostra madre era solita ripetere una frase che è rimasta bene impressa dentro di noi. Amate senza misura, ci ripeteva, e senza aspettarvi ricompensa quaggiù. Un grande insegnamento, di cui tutti anche oggi dovrebbero fare tesoro”. E’ il 13 febbraio e nel 1996 - dunque 28 anni fa, esattamente come oggi - a Mandello Lario lasciava la vita terrena Piera Stucchi.

Classe 1903, nel 1930 aveva sposato Giuseppe Gatti. Ebbe cinque figli: oltre a Irene, Giorgio, Franco, Elisabetta e Maria Letizia (quest’ultima è suora e quest’anno festeggerà il sessantesimo anniversario della sua consacrazione religiosa).

Fu una vita di sacrifici e di rinunce, la sua. Ma anche di dolcezze e con tanti momenti di autentica serenità. Donna intraprendente, Piera Stucchi non esitò nel corso della sua esistenza a prendere decisioni difficili e coraggiose, come quando concretizzò l’idea di aprire in via Oliveti un negozio di alimentari - in seguito gestito con lungimiranza dai figli - che per molti mandellesi fu ogni giorno fino al 2019, anno di chiusura di quell’esercizio commerciale, una tappa obbligata.

Era anche una donna con una grande fede e con una particolare devozione per la Madonna. “Santa Maria non è mai invocata invano”, era solita dire alzando lo sguardo verso il Santuario situato sopra Mandello. E nel 1980, in occasione dell’inaugurazione in località Saioli di una cappella votiva dedicata alla Vergine, scrisse una poesia che recitava: “Santa Maria dell’Annunciazione, che nel libero consapevole “sì” chiamasti dalla notte del mondo il Verbo, sapienza infinita, e nel silenzio del tuo grembo l’avvolgesti di tenerezza dacci la voglia di immergere il nostro povero “sì” nel riflesso del tuo, in ogni giorno della nostra povera storia…”.

Ai suoi figli, poi, Piera Stucchi lasciò in eredità un messaggio ricco di riflessioni. “Cari figli, pregate - scrisse prima di morire - La preghiera vi darà consolazione, consiglio, speranza in ogni occasione o prova della vostra vita. Abbiate fiducia: la divina Provvidenza è sopra di noi, al di sopra di ogni apprensione o preoccupazione”. E ancora: “Non abbiate paura: certo incontrerete anche voi difficoltà, ma Dio a tutto pone fine e rimedio e tutto è a giovamento per la nostra salvezza”.

Infine un auspicio: “Invocate la nostra Madre celeste e lo Spirito Santo sui vostri figli e sui vostri nipoti. Impegnatevi con saggezza per la loro crescita di salute, di sapere e di spiritualità”.

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