28 luglio 2025

Mandello Lario fa sentire la sua voce per Gaza. “Niente può giustificare questo massacro”

Ieri sera in tutta Italia si è “fatto rumore” per Gaza. Per non dimenticare, per chiedere di interrompere ogni rapporto commerciale con Israele, per sollecitare il rispetto dei diritti umani e internazionali e per manifestare vicinanza al popolo palestinese che sta subendo un massacro di bambini, donne e anziani.

All’iniziativa avevano aderito anche la cooperativa “Mondo equo” e l’associazione Equosolidale, oltre a “Casa Comune per Mandello democratica” che proprio ieri concludeva in piazza Mercato la sua “tre giorni” di festa.

L’occasione è stata propizia per far conoscere un approfondimento dell’Istituto per gli studi di politica internazionale sulla situazione in atto. Vi si legge tra l’altro: “Dopo 22 mesi di combattimenti, raid aerei, sfollamenti ripetuti, spari sulla folla affamata stipata davanti ai centri di distribuzione degli aiuti, è la fame l’ultima micidiale arma di guerra scatenata contro i palestinesi a Gaza... Il World food programme ha dichiarato che la crisi alimentare nell’enclave ha raggiunto “nuovi e sorprendenti livelli di disperazione, con un terzo della popolazione che non mangia da diversi giorni consecutivi”. Il numero dei bambini morti di malnutrizione è aumentato drasticamente negli ultimi giorni. Molti non avevano patologie preesistenti, sono semplicemente morti di inedia”.

E ancora: “In una lettera oltre 109 agenzie, tra cui Medici senza frontiere, Oxfam International e Amnesty international, denunciano che è il governo israeliano a impedire alle organizzazioni umanitarie di distribuire gli aiuti salvavita. “Abbiamo cibo. Abbiamo aiuti. Eppure non possiamo consegnarli. E il motivo è semplice: le autorità israeliane ci bloccano”, ha detto Bushra Khalidi di Oxfam chiedendo un cessate il fuoco immediato, l’apertura di tutti i valichi di frontiera e il libero flusso di aiuti umanitari… Le richieste dell’Ue affinché gli aiuti arrivino a Gaza, mentre i palestinesi muoiono di fame a causa del blocco israeliano, “valgono ben poco senza sanzioni”, affermano le organizzazioni umanitarie. “I tweet non nutrono le persone”, ha affermato Bushra Khalidi, responsabile Oxfam, secondo cui è “sconcertante” che i vertici Ue diffondano post “vuoti” sui social media invece di far pressione su Israele affinché agisca”. Da Bruxelles si è levata una voce in difesa dei palestinesi. Ma non era quella dei vertici comunitari, bensì di re Filippo del Belgio che, in un raro intervento pubblico ha condannato i gravi abusi umanitari a Gaza definendoli "una vergogna per l'umanità". Il sovrano ha lanciato un appello più ampio: “L’Europa deve affermare la sua leadership con ancora più forza. Deve ergersi a baluardo contro le brutali lotte di potere a cui stiamo assistendo oggi e a una degna alternativa”. Il suo discorso ha avuto notevole risonanza anche oltre i confini del Belgio.

Poi un’altra considerazione: “Nessuno dei 29 Paesi firmatari della lettera contro la continuazione della guerra a Gaza, né del centinaio di agenzie dell’Onu che chiedono un cessate il fuoco, ha mai ignorato l’aggressione di Hamas il 7 ottobre 2023. Nessuno nasconde la brutalità terroristica di quel movimento. Ma dopo 22 mesi niente può giustificare il massacro che Israele compie a Gaza”.

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