Classe 1943, nel 1964 partecipò alle Olimpiadi di Tokyo. Ad avvicinarlo alla boxe, all'età di soli 13 anni, fu Firmino De Marcellis
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| Ermanno Fasoli primo a sinistra, in una foto che lo ritrae con Nino Benvenuti e Firmino De Marcellis. |
(C.Bott.) Mandello Lario piange l’ex pugile Ermanno Fasoli, morto questa notte a Bergamo, dove risiedeva. Classe 1943, 82 anni compiuti proprio oggi, 9 novembre, Fasoli disputò da professionista 45 incontri, vincendone 38, pareggiandone tre e perdendone soltanto quattro. Il suo fiore all’occhiello è il titolo italiano della categoria superleggeri conquistato a Cecina contro Fanali e difeso con successo per tre volte.
Ad avvicinarlo al pugilato fu Firmino De Marcellis quando Ermanno aveva soltanto 13 anni. A soli 18 anni l’esordio in azzurro e la medaglia di bronzo vinta ai campionati europei. Del 1964 è la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, dove fu eliminato al secondo turno dopo un combattimento dal verdetto molto discutibile. Portacolori del Gruppo sportivo Moto Guzzi e una delle punte di diamante della colonia De Marcellis, si ritirò nei primi anni Settanta pochi mesi dopo aver perso a Cantù contro Cerù l’incontro di rivincita per il titolo italiano dei superleggeri.
Suo direttore sportivo fu per anni suo fratello Pinuccio, classe 1941. Oltre a lui Ermanno Fasoli - che lascia la moglie Renza Mazzina, i figli Marco e Nicoletta e quattro affezionati nipoti - aveva un altro fratello, Angelo, morto il 28 dicembre 2022.
I funerali si svolgeranno martedì 11 novembre alle 14.30 a Colognola, il quartiere della città di Bergamo dove l’ex pugile mandellese aveva trasferito la sua residenza oltre vent’anni fa.

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