09 novembre 2025

L’addio di Mandello e del mondo del pugilato a Ermanno Fasoli. Fu campione italiano dei superleggeri

Classe 1943, nel 1964 partecipò alle Olimpiadi di Tokyo. Ad avvicinarlo alla boxe, all'età di soli 13 anni, fu Firmino De Marcellis

Ermanno Fasoli primo a sinistra, in una foto che lo ritrae con Nino Benvenuti e Firmino De Marcellis.

(C.Bott.) Mandello Lario piange l’ex pugile Ermanno Fasoli, morto questa notte a Bergamo, dove risiedeva. Classe 1943, 82 anni compiuti proprio oggi, 9 novembre, Fasoli disputò da professionista 45 incontri, vincendone 38, pareggiandone tre e perdendone soltanto quattro. Il suo fiore all’occhiello è il titolo italiano della categoria superleggeri conquistato a Cecina contro Fanali e difeso con successo per tre volte.

Ad avvicinarlo al pugilato fu Firmino De Marcellis quando Ermanno aveva soltanto 13 anni. A soli 18 anni l’esordio in azzurro e la medaglia di bronzo vinta ai campionati europei. Del 1964 è la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, dove fu eliminato al secondo turno dopo un combattimento dal verdetto molto discutibile. Portacolori del Gruppo sportivo Moto Guzzi e una delle punte di diamante della colonia De Marcellis, si ritirò nei primi anni Settanta pochi mesi dopo aver perso a Cantù contro Cerù l’incontro di rivincita per il titolo italiano dei superleggeri.

Suo direttore sportivo fu per anni suo fratello Pinuccio, classe 1941. Oltre a lui Ermanno Fasoli - che lascia la moglie Renza Mazzina, i figli Marco e Nicoletta e quattro affezionati nipoti - aveva un altro fratello, Angelo, morto il 28 dicembre 2022.

I funerali si svolgeranno martedì 11 novembre alle 14.30 a Colognola, il quartiere della città di Bergamo dove l’ex pugile mandellese aveva trasferito la sua residenza oltre vent’anni fa.

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