Il sindaco, Simonetta Costantini, alla cerimonia del IV Novembre: “Facciamo in modo che la memoria non resti soltanto nei monumenti ma nei gesti, nelle nostre scelte quotidiane e nel modo in cui ci prendiamo cura degli altri”
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| (fotoservizio Marco Gaddi) |
(C.Bott.) “La vostra partecipazione, le vostre parole, hanno portato un messaggio di speranza e di unità rinnovando quel senso di appartenenza e gratitudine verso chi ha servito e serve ancora la nostra patria e ricordandoci che la pace e la libertà si costruiscono ogni giorno, a partire dai più piccoli gesti”. Così Simonetta Costantini, sindaco di Lierna, si è rivolta ieri ai ragazzi in apertura del discorso commemorativo pronunciato ieri nella ricorrenza della Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate.
Ha molto insistito, il primo cittadino, sull’importanza della partecipazione dei giovanissimi alla cerimonia in ricordo dei caduti. “A voi - ha detto rivolgendosi direttamente a loro - dobbiamo trasmettere il senso di questo giorno, affinché possiate tramandarlo alle generazioni successive. Siete la speranza e la forza del nostro futuro. Il vostro entusiasmo e la vostra curiosità sono la miglior difesa che l’Italia possa avere. Questa giornata ci invita alla memoria, alla gratitudine, all’impegno, alla riflessione. Questa giornata ci deve unire, questa giornata non rappresenta soltanto la vittoria militare e l’unità del Paese ma deve anche essere un monito a non dimenticare chi ha combattuto e sofferto per consegnarci un Paese libero, chi ha creduto in un’Italia libera, unita e giusta e ha pagato con la vita il prezzo della pace”.
Successivamente Simonetta Costantini ha invitato a riflettere su cosa sia possibile fare oggi per custodire quella libertà. “Facciamo in modo che la memoria non resti soltanto nei monumenti ma nei gesti - ha affermato - nelle nostre scelte quotidiane e nel modo in cui ci prendiamo cura degli altri”.
Quindi il passaggio riferito alla pace, “che non è soltanto assenza di guerra e che non si riceve in eredità”. “La pace la si costruisce con la gentilezza, con il rispetto, con la cultura, con la voglia di capire gli altri e di tendere la mano - ha sottolineato - La pace è dialogo e responsabilità verso il prossimo e verso il mondo che abitiamo. In un tempo in cui i conflitti sono tornati a minacciare popoli e nazioni, la violenza sembra farsi strada anche nel linguaggio e nei comportamenti quotidiani. Abbiamo allora tutti il dovere di essere costruttori di pace, quella stessa pace che inizia con gesti semplici: dall’ascolto, dalla collaborazione, dalla capacità di mettere il bene comune davanti agli interessi personali”.
Infine il riferimento al concetto di patria. “Patria non è un’idea lontana - ha detto il sindaco - è il nostro paese, è Lierna. Patria è la nostra gente, capace di unirsi nei momenti difficili, di tendere la mano, di sostenersi a vicenda con il silenzioso orgoglio di chi sa cosa significhi comunità. Patria è questo luogo affacciato sul lago, dove la bellezza del paesaggio ci ricorda ogni giorno quanto sia prezioso vivere in pace”.
Quindi un pensiero alle forze armate italiane, “che sono il volto moderno di questo spirito di servizio: donne e uomini che difendono la pace, intervengono nei momenti di emergenza e portano aiuto in Italia e nel mondo. A loro la nostra riconoscenza”. E un appello: “Spezziamo la logica secondo cui la propaganda ci dice che dobbiamo decidere da che parte stare. Noi stiamo dalla parte della pace, perché è l’unica parte che ha senso e che può costruire un futuro”.
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