17 agosto 2023

Mandello Lario e il tragico Ferragosto. “Il lago non perdona e non si può accedervi senza conoscerlo”

Il sindaco, Riccardo Fasoli: “Le boe nel tratto antistante la foce del Meria potrebbero essere un ulteriore deterrente visivo all’avvicinamento all’acqua ma è la conoscenza dei luoghi frequentati a dover fare la differenza”

La foce del fiume Meria a Mandello Lario, teatro dell'annegamento di Ferragosto.

(C.Bott.) Due giorni dopo il tragico Ferragosto, con la morte della bambina di 11 anni annegata nelle acque del lago davanti alla foce del fiume Meria, Mandello Lario si interroga su quanto accaduto. E le domande sono più d’una. Su tutte, quella se quanto accaduto poteva essere in qualche modo scongiurato.

Prima di ogni considerazione, a prevalere non possono peraltro che essere l’angoscia e lo sgomento per un dramma che si è consumato in quello che doveva essere un pomeriggio di svago, da trascorrere appunto sul lago. In serenità e con i propri familiari.

“Davvero un Ferragosto tragico e triste - dice il sindaco, Riccardo Fasoli - Come ogni morte, in questi frangenti si resta senza parole di fronte a una giornata di svago che finisce così, al lago, al mare o in montagna”. Sgomento e dolore, ma restano, lo si è detto, anche alcuni interrogativi, tutti legittimi.

Sindaco, iniziamo col fare chiarezza su un punto: la balneazione alla foce di un fiume è comunque e sempre vietata? O non necessariamente?

“Non vi sono ordinanze espresse, ma i fiumi e loro foci sono di particolare criticità. Anche se ritengo che in questo caso il problema non sia il fiume o la particolare zona teatro dell’annegamento. Sul territorio mandellese le aree dedicate alla balneazione sono quelle segnalate da apposita segnaletica, dunque Lido, campeggio, “Quattro ruote”, Olcio e alcune spiagge al Moregallo”.

 

E’ pensabile la posa di cartelli e avvisi che indichino la pericolosità del luogo, guardando specificamente alla foce del Meria, e segnalino i rischi che si corrono immergendosi?

“Purtroppo in questa stagione quello di martedì scorso non è il primo caso di annegamento che si verifica sulla nostra sponda del lago. Oggi i fruitori sono sempre meno locali e senza conoscenze della diversità che insiste tra balneazione nel mare e nel lago. Conformazione dei fondali diverse, peso dell’acqua diverso, temperature diverse: il lago non perdona ed è impensabile accedervi senza la dovuta preparazione. Per accedere alle acque del lago è imprescindibile la piena capacità di nuotare. Credo sia importante questo tipo di avvisi, peraltro presenti nelle spiagge codificate nel sistema provinciale “Lario sicuro”.

Ed è ipotizzabile collocare boe che segnalino il limite da non oltrepassare?

“Ipotizzabile sì, anche perché potrebbe essere un ulteriore deterrente visivo all’avvicinamento al lago. Penso però a “Riva bianca” a Lierna, dove le boe ci sono ma i bagnanti stanno anche fuori. Se la necessità è quella di salvare vite e non scaricarsi responsabilità occorre riuscire a informare tutti dei pericoli del lago. Magari anche prima che arrivino in spiaggia”.

Ogni estate si vedono bagnanti anche lungo il corso del Meria, ben prima della zona della foce. In questo caso si potrebbe intervenire, oppure anche sostare lungo il fiume è consentito?

“Vale come per la foce, non vi è una puntuale ordinanza di divieto ma è la conoscenza dei luoghi e della tipologia del luogo stesso che si frequenta a dover fare la differenza. Vale alla foce come per le varie pozze in zone montane. Lavoreremo a stretto contatto con la Provincia, l’Autorità di bacino e i Comuni rivieraschi per trovare soluzioni aggiuntive di sensibilizzazione”.


 

Nessun commento:

Posta un commento