11 gennaio 2024

Lo spaccio e l’agente ferito a Colico. Il Pd a Zamperini: “Servono i fatti, non parole fuori luogo!”

Non sono piaciute al Partito democratico le affermazioni del consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini a proposito di quanto accaduto martedì 9 gennaio a Colico, dove un agente di polizia locale è stato ferito a una mano da un malvivente.

“Leggendo il comunicato di Zamperini - è il commento del segretario provinciale lecchese del Pd, Manuel Tropenscovino - non si sa se rimanere stupiti o, nonostante la serietà dell’argomento, se si debba sorridere. “Innanzitutto ci piacerebbe sapere chi sono questi criminali, da dove vengono e come si spostano”, sostiene Zamperini. Una bella domanda da porre al ministero dell’Interno, competente per legge a coordinare le forze dell’ordine, quindi anche a raccogliere queste informazioni e ad attivare azioni di contrasto e repressione dello spaccio di droga. Vorrei ricordare a Zamperini che quel ministero è da anni saldamente in mano alla destra, considerato che gli incarichi ricoperti da Piantedosi, Salvini, Alfano e Maroni raggiungono un totale di 9 anni, ovvero il 56%, sui 16 trascorsi dal 2008, in cui ci sono stati peraltro ben due governi tecnici. Quindi il consigliere ci risparmi le sue grida manzoniane e si rivolga ai suoi compagni di partito”.

Manuel Tropenscovino, segretario provinciale del Pd.

Prosegue Tropenscovino: “Anche noi esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all’agente ferito e a tutte le donne e agli uomini delle polizie locali, che non possono svolgere le funzioni principalmente di competenza delle forze dell’ordine, di cui non fanno parte, e per cui le forze dell’ordine sono appositamente addestrate. Queste lavoratrici e questi lavoratori hanno compiti limitati alla sicurezza urbana e credo che anche le amministrazioni locali debbano tenerne conto, indirizzandoli alle più proprie attività di Polizia locale, ovvero ai controlli stradali, commerciali, edilizi e ambientali”.

“E’ invece in capo al prefetto e al questore - osserva ancora il segretario del Pd - l’attivazione di azioni per il contrasto ai reati di spaccio, coordinando Polizia di Stato, arma dei Carabinieri e Guardia di finanza, come già brillantemente fatto lungo i boschi della Statale 36 nella zona oggionese. Inoltre si ricordi, il consigliere regionale Zamperini, che tutti gli esperti in materia insegnano che il contrasto allo spaccio di droghe si effettua anche con interventi culturali nelle scuole e nei luoghi di aggregazione dei giovani, con supporti alle comunità di recupero e alle operative di strada: tutti ambiti di intervento oggetto di drastici tagli sia del Governo nazionale sia di quello lombardo”.

Nell’invitare infine l’esponente di Fratelli d’Italia “a non scherzare con il fuoco” (“...il rischio è che la gente esasperata comincerà a farsi giustizia da sola”), Tropenscovino conclude: “Un partito di governo deve attivare le forze dell’ordine, non giocare strumentalmente con la paura delle persone. Negli ultimi anni, invece, stiamo assistendo ai danni prodotti da cittadini giustizieri, anche parlamentari, che, oltre a non risolvere il problema, colpiscono pure cittadini innocenti”.

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