19 settembre 2025

Il vescovo di Como in San Paolo fuori le mura: “Talune nostre posizioni rivelano soltanto insicurezza”

(C.Bott.) Seconda giornata del pellegrinaggio giubilare per gli oltre 1.200 fedeli della diocesi di Como. Dopo la tappa di ieri a Orvieto, il programma odierno prevede una intensa giornata di spiritualità a San Paolo fuori le mura, iniziata questa mattina con la messa celebrata nella basilica papale.

All’omelìa il vescovo, cardinale Oscar Cantoni, ha ricordato come in occasione del Giubileo dei giovani la cattedrale abbia accolto ragazze e ragazzi di tutte le diocesi lombarde per una veglia di preghiera e si è soffermato sulla figura dell’apostolo Paolo, sulla ricchezza del suo insegnamento, sul suo amore appassionato per Cristo e sul suo “infaticabile servizio svolto nella Chiesa di Dio come missionario itinerante”.

“La grazia di Dio - ha detto - ha permesso a san Paolo di evolvere, a tal punto da riconoscere in Cristo, che un tempo combatteva, il fiore più bello della fede dei padri, l’atteso messia. Cristo Gesù è colui che ha portato a compimento il cammino del popolo di Dio, realizzando in pienezza le sue promesse. Abbiamo bisogno anche noi di imparare a evolvere, andando al di là dei nostri schemi mentali, delle certezze a cui ci teniamo caparbiamente aggrappati, a certe posizioni che difendiamo con ostinazione ma che rivelano soltanto la nostra insicurezza”.

“E’ la grazia di Dio - ha aggiunto il vescovo Oscar - ad aver trascinato Paolo dalle tenebre alla luce, come egli stesso racconta più volte, cioè l’episodio della sua conversione o, meglio, la narrazione dell’evoluzione della sua vocazione. L’evento sperimentato in prima persona evoca in particolare la prostrazione, la sua fragilità davanti alla potenza irresistibile della rivelazione di Cristo. La vita di Paolo, come quella di ognuno di noi, è stata piena di durezze, di fatti inattesi, di contrarietà. Ma la fede si riveste della forma della speranza e della perseveranza nella durata”.


 

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