Terzo giorno del pellegrinaggio diocesano giubilare. Oggi i 1.270 partecipanti sono nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Questa mattina la recita del rosario al cospetto dell’immagine di Maria, Salus populi romani, poi la messa. Commovente l’omaggio dei fedeli alla tomba di papa Francesco.
“Mentre celebriamo la Pasqua del Signore - ha esordito nella sua omelìa il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni - ci affidiamo a Maria, madre della speranza, perché interceda per noi, ci aiuti a scoprire ciò che manca a noi e al nostro servizio di Chiesa, come un giorno a Cana di Galilea si rese conto per prima che veniva a mancare il vino. Sulle strade delle nostre vite, spesso così tortuose e buie, Maria cammina con noi quale luce di speranza che rischiara e orienta il nostro cammino. Essa ci sostiene negli avvenimenti della nostra vita ordinaria, nelle vicissitudini delle nostre famiglie, come anche nei momenti delle nostre scelte personali e comunitarie”.
“Anche oggi - ha proseguito il prelato - è Maria, all’interno delle nostre comunità parrocchiali, la prima a intuire le nostre fatiche, a rendersi conto che per noi è facile perdere entusiasmo e ardore, così come spesso manchiamo di uomini e donne di “visione”, capaci di promuovere una tensione creativa nell’impegno per il bene di tutti e di ciascuno. Maria avverte il nostro desiderio per una gioia intensa, profonda e condivisa, che alimenti e sostenga la nostra vita di discepoli, così che le nostre speranze non vengano deluse. Ogni agire serio e retto dell’uomo è speranza in atto. Se nella Chiesa venisse a mancare il vino della gioia, essa rischierebbe di diventare una società anonima, senza volto”.
“Abbiamo continuo bisogno di speranza per vivere - ha detto sempre il cardinal Cantoni - come dell’ossigeno per respirare. Il vino buono che Gesù ci sta preparando è il desiderio di contribuire a irradiare i diversi carismi che lo Spirito Santo distribuisce con larghezza a tutti i battezzati. Non ultimo, l’invito a promuovere e riconoscere i diversi ministeri a servizio della comunità ecclesiale, quelli che oggi la Chiesa propone, anche alle donne: il lettorato, l’accolitato, il ministero del catechista. E, non ultimi, il ministero dell’accoglienza, della consolazione e della compassione”.
“Immaginiamo lo stupore e la gioia di Maria - ha concluso il vescovo Oscar - che dopo avere invitato Gesù a offrire un segno efficace che la sua presenza comporta, constata le anfore colme del vino nuovo per la gioia degli sposi e dei loro invitati. È Maria che ci è vicina anche in questo momento così difficile e drammatico della storia, quasi alle soglie di una nuova guerra mondiale. Ella sa bene che a Gesù quel che importa massimamente è la gioia dei suoi discepoli, la loro comunione profonda, la loro disposizione a prendersi cura gli uni degli altri. Egli non lascia certo deluse le nostre attese”.
Domani i pellegrini attraverseranno la Porta Santa di San Pietro e, nella Basilica vaticana, assisteranno alla celebrazione della messa. Il pellegrinaggio si concluderà con la recita dell’Angelus da parte di papa Leone XIV.
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