“Sono emozionato e onorato di ricevere questo riconoscimento”. Con queste parole, accolte dall’applauso del pubblico presente nella sala del caminetto di Villa Cipressi, il giornalista e divulgatore americano Rick Steves ha espresso la propria gratitudine nel ricevere domenica 7 settembre la civica benemerenza di “ambasciatore di Varenna nel mondo”.
“Un riconoscimento - ha sottolineato Giorgio Lanfranconi, presidente degli Operatori turistici di Varenna e Perledo - che esprime gratitudine a Steves, il più autorevole giornalista di turismo negli Usa, per aver fatto conoscere Varenna in America e in Europa attraverso le sue guide best-seller, le popolari trasmissioni televisive e radiofoniche e gli appassionati reportage, promuovendo una filosofia di viaggio a misura d’uomo, incoraggiando i suoi fan a diventare ‘locali temporanei’ e privilegiando sempre la qualità alla quantità”.
“In particolare - ha detto dal canto il sindaco, Mauro Manzoni - desideriamo esaltare la sua scelta di perseguire un turismo diverso da quello “di massa”, che si rivolge a persone desiderose di immergersi nello spirito del luogo, di capire e condividere il modo di vivere dei suoi abitanti e le sue tradizioni. I suoi viaggiatori sono in prevalenza coppie che si muovono in treno o in bus, che amano e rispettano l’ambiente, alla ricerca di quel senso di bello ed autentico”.
“Ormai - ha aggiunto il primo cittadino - abbiamo imparato a distinguere tra due tipologie ben diverse di avventori: il turista superficiale, che generalmente “assaggia” Varenna facendo qualche selfie, e il turista contemplativo, che si immerge nel paesaggio ammirando la ripidezza delle nostre splendide contrade scoscese e la ricchezza delle nostre opere d’arte, approfondendo la storia millenaria del borgo, grato di visitare un luogo meraviglioso”.
Non è mancata una riflessione da parte del sindaco sul futuro di Varenna alla luce degli imponenti flussi turistici registrati in questi ultimi anni: “C’è da chiedersi se Varenna voglia ridursi a un groviglio di soli interessi economici, oppure voglia continuare a esistere come comunità, consapevole della propria storia millenaria e ancora in grado di accogliere coloro che la visitano. Soltanto chi è capace di vedere il proprio paese con uno sguardo da innamorato sa coglierne le possibilità e riconoscere con onestà i rischi che può correre. Chi considera invece un paese nell’ottica del business e del profitto è soltanto un mercenario, pronto unicamente a soddisfare i propri interessi e quelli della sua piccola cerchia”.
“Quello che più apprezzo, che ha davvero valore per me - ha commentato Steves - è l’incontro con le persone. Essere qui, in questa piccola comunità, rinnova il senso profondo del viaggio. Alcuni preferiscono Disneyland, ma io e il mio pubblico apprezziamo l’autenticità, l’anima di mete meno blasonate eppure magnifiche per la cultura, la bellezza paesaggistica, le tradizioni che sanno trasmettere. Abbiamo bisogno di viaggiare per conoscere e rendere il mondo un posto migliore”.
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