22 ottobre 2025

Mandello. Piazza e Cappellari in visita a Molina al mulino Ripamonti: “Luogo culturale affascinante”

Tappa a Mandello Lario per il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia Mauro Piazza e per Alessandra Cappellari, consigliere segretario del consiglio regionale e prima firmataria della proposta di legge 124 per la valorizzazione dei mulini storici lombardi, che oggi hanno visitato il mulino Ripamonti, in località Molina.

Un luogo affascinante - scrive Piazza - che racconta la forza e la dedizione della famiglia Ripamonti, attiva dal 1863, oggi custodito con amore da Federico Andreoli e Adriana Anghileri, che ringrazio di cuore per l’invito e per l’accoglienza”.

Tra storia e ingegno - aggiunge - il mulino Ripamonti unisce cultura, territorio e tradizione: dalle origini nel XV secolo fino al restauro odierno, che lo rende nuovamente visitabile. Oggi è anche meta didattica e parte delle Giornate del Fai, a conferma del suo valore culturale riconosciuto a livello regionale e nazionale”. 

“La Lombardia - conclude il sottosegretario regionale - è ricca di luoghi straordinari come questo: valorizzarli significa trasformare la memoria in futuro, rafforzando le nostre radici e il legame con il territorio”.

La visita è stata anche l’occasione per presentare i contenuti del progetto di legge, promosso dal gruppo consiliare della Lega. Il testo punta a dotare la Lombardia di una cornice normativa specifica per la tutela, il recupero e la valorizzazione dei mulini storici, attraverso bandi dedicati, incentivi economici e riconoscimenti culturali.

“In Lombardia esiste una rete straordinaria di mulini, spesso dimenticati, che raccontano il legame profondo tra uomo, natura e lavoro - spiega il consigliere Cappellari - Con questa legge vogliamo creare strumenti concreti per riportarli in vita: bandi dedicati, incentivi economici, riconoscimenti culturali. Il mulino Ripamonti è l’esempio perfetto di quanto potenziale ci sia in questi luoghi”.

“Una volta riconosciuto il reale valore storico e identitario del mulino di Mandello -  aggiungono gli esponenti del consiglio regionale - abbiamo fatto una scelta chiara: preservarne la natura e la funzione originaria, evitando di destinarlo a usi estranei alla sua storia. Il mulino non è soltanto un edificio: è una testimonianza viva della cultura materiale del territorio, un simbolo del lavoro artigiano, delle filiere locali e del legame profondo tra uomo e paesaggio. Sentiamo la responsabilità di custodire un pezzo di storia”
 

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