Così don Marco Nogara alla messa solenne celebrata nell’arcipretale. Poi la benedizione del lago e dei natanti con la reliquia del santo
(C.Bott.) Nello specchio d’acqua davanti all’imbarcadero alcune imbarcazioni, in una assolata piazza Italia tanta gente ad attendere l’arrivo della processione con la reliquia del santo patrono e la benedizione del lago e dei natanti impartita da don Marco Nogara. Mandello Lario celebra oggi San Lorenzo e in paese il clima è quello tipico della festa, tra riti religiosi, spazi di svago e momenti da vivere all’insegna della convivialità, aspettando questa sera lo spettacolo pirotecnico.
E’ stato proprio don Marco, sacerdote mandellese che in questo 2025 festeggia il traguardo dei vent’anni dalla sua ordinazione, a presiedere questa mattina la celebrazione della messa solenne nell’arcipretale di San Lorenzo. Con lui all’altare il parroco don Giuliano Zanotta, don Paolo Avinio e don Giovanni Calastri.
“E’ una gioia - ha premesso don Marco all’omelìa - celebrare in questa chiesa nel giorno della ricorrenza patronale, occasione preziosa per riscoprirci un’unica comunità”. “E’ san Lorenzo - ha aggiunto - ma come tutti gli altri giorni è la festa di ogni santo, di quelli sul calendario e di quelli della porta accanto”.
Poi un pensiero a don Giancarlo Taroni, a don Carlo Massina, a don Gianni Gatti e a don Massimo Rossi e l’invito ai fedeli ad assimilare la propria esperienza, secondo le capacità di ciascuno, a quelle vissute e affrontate dai santi, “catturando la bellezza di quei testimoni autentici dell’amore di Cristo”. “La comunione dei santi indica la presenza interiore di Dio - ha affermato don Marco nella sua riflessione - e attraverso loro lo Spirito Santo raggiunge i cuori di ciascuno di noi”.
Quindi la sollecitazione a lodare Dio e a ringraziarlo “per averci messo nel cuore san Lorenzo, il cui amore e il cui esempio sono di grande attualità”. “I santi vivono in mezzo a noi - ha proseguito il sacerdote - e ci offrono una paternità che noi dobbiamo saper accogliere vivendo la carità che è propria di Cristo e che ci consente di amare anche chi ci ha fatto del male”. Infine l’invito a costituire una società “con una pluralità di valori e di ideali, dentro una dialettica che presuppone il rispetto per l’altro”.
Poi la processione fino al lago, passando da via della Torre addobbata a festa per l’occasione, e la benedizione.
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