(C.Bott.) Gli alpini e la ricorrenza del IV Novembre. Gli alpini per un ideale viaggio nella memoria, con le voci del Coro Grigna dell’Ana di Lecco capaci di evocare il freddo delle trincee, la fatica della montagna ma soprattutto lo spirito di sacrificio, la profonda fratellanza e in generale i valori “interpretati” da sempre dalle penne nere.
Il concerto che si è tenuto lo scorso fine settimana nella chiesa arcipretale di San Lorenzo per iniziativa del gruppo Ana di Mandello Lario ha regalato ai presenti emozioni e suggestioni. E momenti di autentica commozione.
I cantori del maestro Riccardo Invernizzi hanno fatto sì che le loro voci si trasformassero in un autentico abbraccio collettivo di memoria e identità, in una cornice di profonda spiritualità, per “un momento di gratitudine - come ha ricordato il capogruppo Claudio Bianchi introducendo l’esibizione - verso tutti coloro che, con il loro supremo sacrificio, hanno garantito la libertà e l’esistenza della nostra patria”.
“Il coro - ha detto sempre il capogruppo - rappresenta l’espressione artistica più alta e immediata perché ha come unico strumento la voce, senza alcuna mediazione tecnica o strumentale. E’ un’armonia che nasce dalla convergenza di individui, uniti dal desiderio e dalla disciplina di cantare insieme”.
Quindi un riferimento al ruolo del coro (“tutti suoi componenti sono animati dal piacere di cantare insieme e dalla ferma volontà di farlo nel miglior modo possibile”) e ai suoi obiettivi: trasmettere gioia, serenità e emozioni, “sentimenti di cui oggi, in un mondo scosso da tragiche guerre, tra le altre quelle in Ucraina e in Palestina, sentiamo un bisogno particolarmente acuto”.
“I canti alpini sono l’anima sonora della nostra storia - ha aggiunto Bianchi - Non semplici melodie, ma racconti tramandati di generazione in generazione, nati sul filo dei crepacci, nelle trincee e sui sentieri a volte impossibili delle montagne. Essi parlano della forza d’animo, del cameratismo indomito e del sacrificio degli alpini, che hanno affrontato il gelo della steppa e delle altitudini per compiere il loro dovere. E nostro compito è quello di non dimenticare il valore inestimabile della pace e della libertà”.
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