Un successo la festa a Sostila per il rifugio “Mandell bass” tra polenta, premi, caldarroste e sorrisi

(C.Bott.) Doveva essere una festa di colori, di voci, di sorrisi, di allegria, una giornata da vivere (e da condividere) in amicizia, guardando a quel rifugio che sta sorgendo nella Rubi Valley in Nepal e che porterà il nome di Mandello Lario, anzi di “Mandell bass”. E così è stato.

Il silenzio del “borgo fantasma” di Sostila, il silenzio della Val Fabiolo sabato 11 ottobre è stato sovrastato dagli “ingredienti” tipici di ogni festa che si rispetti. Quasi in sessanta si sono ritrovati lassù per aggiungere un altro capitolo alla bella favola - sicuramente a lieto fine - che Oscar Ongania e alcuni suoi amici hanno deciso qualche anno fa di scrivere, consapevoli delle difficoltà che avrebbero potuto incontrare sul loro cammino ma convinti più che mai di poterle affrontare. E risolvere.

Un nuovo bellissimo capitolo, quello del fine settimana appena trascorso, iniziato con la visita guidata all’antico borgo e proseguito con un apprezzato pranzo a base di polenta (a prepararla hanno pensato gli alpini del gruppo Ana di Ballabio) e spezzatino, formaggi e salame nostrano, dolci, bevande e caffè. Bellissima ma soprattutto buonissima, a proposito di dolci, la crostata offerta da Oscar Triboli della pasticceria “Meria” di Mandello e decisamente gradite le caldarroste preparate da Arialdo Donati del rifugio in Val d’Arigna e dalle penne nere valsassinesi.

Molto bene è andata anche la vendita delle t-shirt “dedicate” al rifugio che sta nascendo a Sertung, così come la lotteria che ha accompagnato proprio il momento del dolce e che assegnava dieci premi. Ben 1.600 euro il ricavato della festa, addirittura oltre le aspettative della vigilia.

Il grazie dei promotori dell’indimenticabile giornata vissuta a Sostila va a tutti i partecipanti, con un ideale applauso in particolare per Renata, Nadia e Cristina, alle quali era affidata la gestione della cucina. E il traguardo è sempre più vicino.