Dal gruppo politico e consiliare di “Casa Comune per Mandello democratica” riceviamo e pubblichiamo:
Non è facile trovare parole che non suonino retoriche quando si parla di violenza sulle donne, soprattutto mentre questa violenza continua tragicamente a mietere vittime e a lasciare dietro di sé orfani e comunità ferite. Ben vengano le nuove proposte di legge, come quella recente sul “libero consenso”, e va riconosciuto che il Parlamento, negli ultimi anni, ha compiuto passi significativi. Basti pensare al Codice rosso.
Ma tutto ciò non basta: quelle norme devono essere applicate con maggior rigore e tempestività, perché è tristemente chiaro che un intervento tardivo dopo la denuncia di una donna può trasformarsi in una condanna irreversibile.
Accanto a questo, sappiamo che il problema ha radici profonde e culturali. Pensare che le donne siano ormai pienamente libere di costruire pensieri, opinioni, percorsi di vita, ridisegnando una nuova geografia dei diritti e del potere, è un’illusione. Le libertà conquistate negli ultimi decenni, pur importanti, non sono state sufficienti a garantire alle donne una reale soggettività sociale, ancora troppo spesso ostacolata da resistenze, stereotipi e squilibri consolidati.
La violenza maschile sulle donne - trasversale per età, classe sociale, cultura e religione - diventa così il vero indice della condizione femminile nel mondo. È l’espressione più evidente di una discriminazione diffusa e strutturale, che può manifestarsi come esclusione, marginalizzazione o, nel suo esito estremo, come soppressione fisica: il femminicidio. Una violenza che, con forme diverse e alimentata da pregiudizi radicati, attraversa ogni società, senza eccezioni.
Che fare? Occorre una risposta coraggiosa. Serve una profonda campagna culturale di educazione alla non violenza, che inizi dall’infanzia e continui lungo tutta la formazione della persona. Serve, allo stesso tempo, aprire un dialogo serio, costante e sincero anche all’interno del mondo maschile: perché nessuno può considerarsi estraneo o indifferente di fronte a un tema così cruciale. Soltanto una trasformazione condivisa e consapevole potrà davvero spezzare la lunga catena di violenze e discriminazioni che ancora oggi segna la vita di troppe donne.
Il gruppo politico e consiliare di “Casa Comune”

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