La pioggia non ha fermato oggi la celebrazione della tradizionale Festa del ringraziamento a Valmadrera, che ha visto la partecipazione degli agricoltori del territorio, con gli amministratori comunali.
Il raduno è iniziato presso il centro culturale “Fatebenefratelli” con la benedizione dei mezzi agricoli. Presenti alla manifestazione il sindaco Cesare Colombo, il presidente della Comunità montana Antonio Rusconi, gli assessori Rita Bosisio e Marcello Butti, il parroco don Isidoro Crepaldi e numerosi agricoltori coordinati da Massimo Cariboni, organizzatore della manifestazione.
Cariboni ha voluto sottolineare il senso di questa festa: un richiamo alla gratitudine e al ringraziamento, che nasce dal contatto diretto che gli agricoltori hanno quotidianamente con la natura, capolavoro di Dio. Non sono mancati il ricordo di Riccardo Villa, al quale stava particolarmente a cuore la festa, e l’invito a portare questo spirito di gratitudine oltre questa giornata, perché possa diventare un vero e proprio stile di vita. Don Isidoro ha ringraziato tutti gli agricoltori, sottolineando il loro ruolo di custodi del Creato, importante più che mai in questo momento storico.
Dopo la benedizione, il corteo dei mezzi agricoli si è portato verso il monumento ai caduti, per ricordare tutti i defunti, soprattutto i giovani agricoltori che hanno dovuto lasciare le loro famiglie per andare in guerra.
Il sindaco Colombo ha tenuto un breve discorso e ricordato il valore del lavoro agricolo e l’importanza di rispettare i tempi della natura, come richiamato anche dalla Cei nell’anno giubilare. Ha ringraziato gli agricoltori di Valmadrera per la cura del territorio e rivolto un appello a custodire la terra e trasmettere alle nuove generazioni una speranza concreta.
Ha concluso la cerimonia l’intervento del presidente della Comunità montana, Antonio Rusconi, il quale ha sottolineato l’importanza del territorio valmadrerese nel contesto di tutta la Comunità montana, sottolineando il valore del ringraziamento, “atteggiamento tipico dei nostri nonni, che ringraziavano sempre, anche quando le cose non andavano bene, e che deve tornare a essere il nostro stile di vita”.







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