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| Rachele Isacco, Monica Panzeri e l'assessore Silvia Nessi ieri all'inaugurazione della mostra. |
(C.Bott.) Il sorriso dell’artista, la gioia che le si legge negli occhi, la voglia di dipingere e di regalare emozioni e suggestioni a chi osserva le sue opere. C’è tutto questo (e altro ancora) nella mostra allestita dal tardo pomeriggio di ieri in via della Torre a Mandello Lario. Ci sono tecniche miste, ci sono paesaggi, scorci, fiori, volti e figure di donne. Ci sono oli su tela, acquerelli, tempere, pastelli a olio. E a “incorniciare” idealmente quei dipinti ci sono reti da pesca e vecchi attrezzi del passato, utilizzati in particolare nei lavori dei campi e della terra.
Protagonista della “personale” allestita in via della Torre a Mandello Lario dal tardo pomeriggio di ieri e fino a domani, giovedì 7 agosto, presso la casa vacanze “Le Coccinelle home” è Rachele Isacco. “Mi sono avvicinata al mondo artistico guardando mio nonno dipingere - ha detto all’inaugurazione della mostra - e non me ne sono più allontanata”. Poi una serie di “grazie”: a Mandello, innanzitutto, dove vive da qualche anno dopo essersi trasferita da Monte Marenzo (“che resta la mia prima casa”, ha tenuto a specificare), a Monica Panzeri, con il marito Piercarlo curatrice della mostra e titolare delle “Coccinelle home”, all’amministrazione comunale, alla Gelateria Costantin per il costante supporto e a tutte le persone che ogni giorno le donano un sorriso. “Questa mostra - ha affermato - è in primo luogo per loro”.
“Apprezzo molto quello che fa Rachele - ha osservato dal canto suo Silvia Nessi, assessore comunale al Turismo - Mi piace guardare le sue opere e cercare di capirle. Lei è una ragazza speciale: lavora, dipinge, ha la sua casa e la sua vita. E’ sempre sorridente e questa è una cosa meravigliosa. Tutti, poi, le vogliono bene e ne sono felice”.
“Vorrei poter dire che l’arte salverà il mondo - ha affermato subito dopo Monica Panzeri - ma purtroppo sarà difficile. Questi quadri, però, svelano che l’arte guarisce, insegna e ama. Rachele era bambina e guardava suo nonno dipingere. Era estate, fece il suo primo disegno e proprio il nonno glielo corresse. Lei si arrabbiò ma continuò a dipingere quasi per sfida. E negli anni la pittura è diventata una passione sempre più forte”.
“I quadri che propone in questa mostra mandellese sono ricordi, sono sensazioni, sono emozioni - ha aggiunto - Ci sono richiami a Klimt, con l’uso della foglia d’oro sulla tela, a paesaggi naturali che riprendono la corrente del secondo Ottocento dei Macchiaioli in Italia. Ci sono riferimenti al mondo surreale, alla corrente dei sogni e della psiche umana di Dalì e Magritte. E alcuni pennelli e colori sono ancora quelli utilizzati negli anni Ottanta da suo nonno”.
Poi un altro applauso a Rachele, un apprezzato rinfresco con i vini dell’azienda agricola “Passione in vigna” di Abbadia Lariana e la visita alla mostra da parte dei numerosi intervenuti.
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