(C.Bott.) Un altro capitolo nella bella storia del rifugio “Mandell bass” in costruzione a Sertung, in Nepal. E’ stato scritto domenica scorsa in occasione del rinnovo del gemellaggio con il rifugio “Donati” che ha visto salire al Lago Reguzzo un’ottantina di escursionisti, la maggior parte dei quali ha raggiunto la Val d’Arigna con l’elicottero di Maurizio Folini, il “pilota degli ottomila”.
Una giornata indimenticabile per tutti coloro i quali l’hanno vissuta, a partire dal mandellese Oscar Ongania, il principale artefice del progetto che sta trovando attuazione a Sertung. E una domenica che ha portato nelle casse del “Mandell bass” altri 1.400 euro.
E’ proprio Ongania a esprimere la sua riconoscenza innanzitutto al gruppo che ha lavorato per due giorni consecutivi per organizzare l’evento e per far sì che tutto andasse nel migliore dei modi. Poi la lista dei ringraziamenti aperta da Arialdo Donati, gestore del rifugio in attività da 41 anni, e da Lucio Bonelli, che si è fatto carico della pulizia del sentiero, operazione che ha richiesto competenza e impegno.
“Grazie agli alpini di Ballabio, al capogruppo Fabrizio Guerci e al suo “vice” Cesare Goretti - dice Oscar - per la squisita polenta taragna preparata per il pranzo. Grazie alle donne che hanno gestito la giornata e provveduto a ripulire il rifugio. Penso a Nadia, a Renata con suo figlio Daniele e a Michela. E grazie infinite al pilota e mio grande amico Maurizio Folini per la sua disponibilità, in assenza della quale sarebbe impensabile il successo di una festa organizzata a 2.500 metri di quota”.
Bene è andata anche la vendita delle maglie tecniche, delle canottiere e delle giacche a vento dedicate al rifugio “Mandell bass”, bene pure la lotteria che assegnava suggestivi ingrandimenti fotografici, oltre a un paio di confezioni di funghi porcini raccolti il giorno precedente la festa.
“Ringrazio la “Steppo”, Graziano, Daniele e Matteo, quest’ultimo figlio di Maurizio Folini - tiene a sottolineare sempre Ongania - e un plauso è doveroso tributarlo a Giuliano Fasoli, con i suoi 86 anni la persona più anziana presente. E l’ultimo grazie, certo non in ordine di importanza, va a tutti i partecipanti. Senza di loro un simile evento non avrebbe avuto il successo che invece si è accompagnato alla festa, semplicemente unica e di proporzioni per molti versi inimmaginabile”.
“Mandell bass” un giorno avrà tante persone da ringraziare. E con le persone anche una terra, la Valtellina.
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