A fine ottobre una messa in ricordo e a suffragio dei coetanei defunti e, come ogni anno, un fiore sulla loro tomba. Poi, venerdì 7 novembre, per tredici coscritti di Dervio del 1966 partenza di buon mattino, colazione sulla strada verso l’aeroporto e alle 11.35 il decollo alla volta di Saragozza.
All’arrivo sistemazione nei mini appartamenti, quindi la visita della città: passando davanti alla iglesia de Santa Maria Magdalena, i coscritti si sono fermati per uno spuntino con le famose tapas, per poi raggiungere piazza del Pilar e da lì salire con l’ascensore sul campanile del Pilar, da dove è stato possibile ammirare la città dall’alto al tramonto.
I cinquantanovenni hanno proseguito con una passeggiata sul puente de piedra, un ponte sul fiume Ebro chiamato anche “ponte dei leoni” per i quattro leoni (simbolo della città) collocati sui pilastri ai lati. Un giro al mercado central poi la cena nel quartiere di “El tubo”, zona centrale della città capoluogo dell’Aragona.
Il mattino seguente, dopo la colazione in una delle caffetterie più famose per la scelta e la delizia dei dolci, i coscritti hanno effettuato un giro con il bus turistico con audioguida in italiano e si sono fermati per un visita al palacio de la Aljaferia, uno degli esempi più significativi del patrimonio architettonico aragonese che simboleggia la traiettoria storica e artistica dell’Aragona, bene protetto dall’Unesco dal 1986. Un breve spuntino poi visita alla Cattedrale del Salvatore de la Seo e, a seguire, cena in un locale tipico di Saragozza.
Il mattino successivo, dopo colazione, visita alla Basilica di Nostra Signora del Pilar con il museo degli arazzi e, per finire, tappa al Museo delle lanterne e del Rosario di Cristallo, che custodisce meravigliose opere d’arte legate alla processione del Pilar. Nel primo pomeriggio il trasferimento in aeroporto e il volo di rientro. Una volta a Bergamo, per completare l’affascinante quanto riuscitissima trasferta… di compleanno, ultima sosta per un aperitivo. E la consapevolezza che ritrovarsi e stare insieme è sempre bello e positivo. Ora, però, il pensiero dei coetanei del ’66 va già al 2026 e alla festa per il traguardo dei 60 anni.


Nessun commento:
Posta un commento