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Claudio Cereghini |
(C.Bott.) E’ morto a Mandello Lario Claudio Cereghini. Classe 1952, era ospite alla casa di riposo di via degli Alpini, dove è mancato improvvisamente nella serata di ieri.
Cereghini aveva legato il suo nome e il suo impegno in particolare alle Acli e alle molteplici iniziative proposte dal movimento negli anni Novanta a livello sia locale sia provinciale. In molti ricordano la sua passione per gli studi e il suo costante desiderio di approfondire le principali tematiche sociali.
Nella sua relazione al congresso provinciale delle Acli del marzo 2012 aveva incentrato il suo intervento su tre punti: le Acli all’interno della Chiesa, il loro ruolo sul territorio e il mercato del lavoro. Cereghini in quell’occasione aveva sollecitato gli iscritti a essere sentinelle del territorio “dallo sguardo ampio e sempre pronte ad annunciare l’alba che segnerà la fine della notte, intesa come i tempi di crisi che stiamo vivendo”. “Per fare questo - aveva detto - occorre però conoscere bene i luoghi in cui si opera e i soggetti che agiscono al loro interno”.
Sui problemi legati al mondo del lavoro aveva sottolineato come servisse una crescita incentrata sulla qualità, dove il territorio fosse un valore e dove si potesse imparare a rispettare le persone e l’ambiente. Aveva quindi auspicato interventi nel campo della riforma degli ammortizzatori sociali, dell’apprendistato e una razionalizzazione dei contratti di lavoro, riducendo la precarietà, ribadendo altresì la necessità di “rigenerare le comunità per ricostruire il Paese”. “Rigenerare la comunità - aveva detto al riguardo - è il presupposto di qualsiasi cambiamento successivo”. “E le Acli - aveva aggiunto - sono chiamate a svolgere questo compito difficile ma fondamentale”.
A ricordarlo con stima, riconoscenza e affetto è Mauro Ghezzi, che negli anni Novanta lo ebbe costantemente al suo fianco negli anni in cui lui ricopriva l’incarico di presidente del Circolo Acli “Sacro Cuore”. “E’ stato per me un aiuto oltremodo prezioso - dice - in particolare nell’organizzazione delle iniziative legate all’ambito culturale”. “Aveva fatto valere dentro il movimento le sue conoscenze - aggiunge Ghezzi - e il suo desiderio di conoscere e approfondire le principali tematiche sociali si era rivelato da subito particolarmente importante”.
Amava il gioco del calcio, Cereghini, e più ancora l’arbitraggio, e quella sua passione lo aveva portato a dirigere numerose partite a livello amatoriale.
Claudio Cereghini lascia i fratelli Fabio e Ascanio. I funerali si svolgeranno lunedì 28 aprile alle 15.30 nella chiesa prepositurale del Sacro Cuore.
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