23 aprile 2025

Quando papa Francesco scrisse al vescovo Lafranconi: “Sulla Chiesa risplende la luce delle tue virtù”

Monsignor Dante Lafranconi con papa Francesco.

(C.Bott.) “Un profondo dovere di riconoscenza e al contempo di stima desidero esprimere, unito a te, venerabile fratello, nel commemorare questo fausto evento e meditare con te il lungo tempo vissuto a servizio della Chiesa, illuminato da numerosi e meritevoli compiti”. Così papa Francesco si rivolgeva a monsignor Dante Lafranconi nel giugno 2014 in occasione del cinquantesimo anniversario di sacerdozio del vescovo originario di Mandello Lario.

Il tuo ministero apostolico, per molti anni, è trascorso intenso e visibile nella Chiesa di Como - scriveva il pontefice - Infatti, formato nel Seminario diocesano e portati a termine i corsi degli studi istituzionali, preparato in modo conveniente alla storia della Chiesa e alla teologia morale nella santa città di Roma, hai cominciato a diffondere molti doni di sapienza per la crescita spirituale del popolo di Dio. La stessa comunità ecclesiale ha potuto conoscerti quale formatore di seminaristi, sacerdoti, vocazioni, assistente delle famiglie e, al contempo, esecutore di altri incarichi pastorali in quella diocesi”.

La lettera di augurio di papa Francesco così proseguiva: “Le capacità pastorali del tuo animo non mancarono. Per questo motivo il mio predecessore, san Giovanni Paolo II, ti volle in un primo tempo vescovo di Savona-Noli e, in seguito, lo stesso pontefice ti affidò la cura pastorale della Chiesa cremonese. In entrambe le Chiese sorelle la luce delle tue virtù di pastore cominciò a risplendere. Davanti ai laici e ai presbiteri ti sei mostrato padre e maestro della fede in modo che, da te guidato, il gregge del Signore procedesse spedito sulla via del Vangelo”.

Poi un altro passaggio: “E’ anche opportuno ricordare l’aiuto che hai portato alle famiglie in difficoltà e come fu celebrato l’Anno della fede in modo fruttuoso, anno che ha offerto numerose occasioni di meditare la parola di Dio. Inoltre, a ragione, hai ritenuto opportuno usare i mezzi della comunicazione sociale affinché l’annuncio evangelico del Salvatore si diffondesse nel modo più abbondante e ampio.

“Ricevi, con abbondanza, la mia gioiosa attestazione di stima fraterna - concludeva il Santo padre - Supplico il Signore, degno di ogni lode, affinché ricompensi ora i tuoi meriti in misura sovrabbondante e, in futuro, sia aiuto sicuro”.

Classe 1940, monsignor Dante Lafranconi è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1964. Vescovo dal gennaio 1992, ha dapprima insegnato morale e storia ecclesiastica al Seminario maggiore di Como. Per dieci anni ha guidato la diocesi di Savona-Noli, prima di essere nominato nel settembre 2001 vescovo di Cremona, dove è rimasto fino al 2014. Contemporaneamente, dal 2005 al 2010 ha assolto anche l’incarico di presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita all’interno della Cei. Attualmente monsignor Lafranconi risiede a Cremona, della cui diocesi è vescovo emerito.

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