28 aprile 2025

Abbadia Lariana ai giovani: “Abbiate il coraggio di essere liberi, giusti e di costruire la pace”

Celebrato oggi in paese l’ottantesimo anniversario della Liberazione, presenti gli alunni delle elementari e della media “Volta” 

Sono state le scuole, oggi ad Abbadia Lariana, a rendere ancora più prezioso l’omaggio alla ricorrenza del 25 Aprile e ai valori della lotta di Resistenza. Questa mattina a mezzogiorno è stato infatti celebrato l’ottantesimo anniversario della Liberazione con un apprezzato intervento degli alunni.

Al monumento ai caduti in via Lungolago si sono succeduti gli interventi del vicesindaco Roberto Gandin, del consigliere comunale e membro della sezione “Lario orientale” dell’Anpi Pietro Radaelli e del parroco, don Aldo Milani.

A seguire hanno preso parola gli alunni della scuola media “Alessandro Volta”,  presenti con le loro insegnanti e con gli alunni delle elementari. Dapprima è stato intonato il canto “L’ultima notte”, con testo di Carlo Geminiani e musica di Bepi De Marzi, quindi è stata data lettura di alcuni brani tratti dalle lettere dei partigiani condannati a morte e della poesia “Aprile 1945” di Dino Buzzati.

Roberto Gandin, vicesindaco di Abbadia, ha letto l’intervento scritto dal sindaco Roberto Azzoni e portato i saluti del primo cittadino, sottolineando l’importanza di ritrovarsi in questa circostanza in prossimità del monumento ai caduti, “luogo che custodisce la memoria viva di chi ha dato tutto, anche la vita, perché noi potessimo essere liberi”.

Il pensiero è andato poi a papa Francesco, “che tante volte ci ha ricordato con forza che la guerra è sempre una sconfitta”. Gandin ha proseguito: “La Resistenza non è stata soltanto un atto di coraggio, è stato un atto di amore verso la libertà. Anche Abbadia ha vissuto anni difficili. Il 25 Aprile ci insegna che non è qualcosa che si riceve, è fragile ed è prezioso e chiede a ciascuno di noi di essere custodito ogni giorno con dialogo, rispetto e impegno civile”.

Spazio poi al messaggio conclusivo: “Che il coraggio di ieri sia l’impegno di oggi, che il sacrificio di chi ha combattuto per liberarci dal nazifascismo sia il seme di una società che ripudi davvero ogni guerra, ogni sopraffazione e ogni ingiustizia”. Il vicesindaco si è poi rivolto ai giovani, futuro del Paese: “Abbiate il coraggio di essere liberi, giusti e di costruire la pace”.

Pietro Radaelli è quindi intervenuto con un accorato discorso pronunciato in rappresentanza dell’Anpi: “Celebrare il 25 Aprile è un’occasione di memoria, la liberazione dal nazifascismo, ma anche una celebrazione del presente, un rinnovamento dell’impegno, un momento in cui cerchiamo tra i valori della Resistenza una bussola che ci indichi una strada in un mondo difficile come il nostro, segnato sempre più da guerra e devastazione”.

Radaelli ha sottolineato ai ragazzi alcuni passaggi fondamentali della nostra Costituzione, in particolare gli articoli 1, 3 e 11: “Una Costituzione nata sulle montagne, nata con la Resistenza e con i partigiani che hanno combattuto per la nostra libertà, frutto dell’impegno di diverse forze politiche che concordarono su un principio: non esiste vera libertà senza la giustizia. La Resistenza e la Costituzione ci parlano di una democrazia fondata sulla cittadinanza attiva, sui diritti civili e sulla pace”.

Dopo un momento di preghiera guidato dal parroco don Aldo, il quale ha ricordato come papa Francesco abbia sollecitato tutti a essere “costruttori di pace”, gli alunni delle medie si sono avvicendati nelle letture, coronando così il lavoro di preparazione svolto in classe con le insegnanti.












 

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