Il sindaco
Simonetta Costantini: “Questi princìpi oggi devono essere declinati nella
centralità della dignità della persona, nella giustizia sociale, nel rispetto
dell’ambiente quale parte integrante del nostro vivere quotidiano”
(C.Bott.) Ottantesimo anniversario della Liberazione con la fanfara dei bersaglieri “Guglielmo Colombo” di Lecco, domenica scorsa a Lierna. Una festa nella festa, verrebbe da dire, con i fanti piumati che hanno dapprima sfilato per le vie del paese, muovendo da piazza Tommaso Grossi e sostando al cippo commemorativo del XXV Aprile e al monumento ai caduti, prima di tenere un apprezzato concerto sotto la direzione del capo fanfara Luca Losa.
Spirito e ritmi bersagliereschi, dunque, in un contesto di particolare significato qual è appunto l’anniversario della lotta di Resistenza su cui si è soffermata nel suo intervento il sindaco, Simonetta Costantini. “La nazione intera onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici incisi nella nostra Costituzione - ha premesso - Il 25 Aprile non deve essere una giornata di divisioni, di divergenze tra destra e sinistra. E’ invece la giornata della libertà conquistata con il sacrificio di tante persone, è la festa di tutti gli italiani che si riconoscono nella democrazia, nella libertà, nella solidarietà e nell’uguaglianza sancita dalla Carta costituzionale, princìpi che oggi devono essere declinati nella centralità della dignità della persona, nella giustizia sociale, nel rispetto dell’ambiente quale parte integrante del nostro vivere quotidiano”.
Il sindaco ha quindi ricordato le parole di Piero Calamandrei, uno dei padri costituenti, rivolte agli studenti dell’Università di Milano nel gennaio 1955 secondo cui “la Costituzione non è una macchina che una volta in moto va avanti da sé”. “Perché si muova, ebbe a dire, occorre ogni giorno metterci dentro il combustibile, metterci l’impegno, lo spirito, la volontà - ha detto il primo cittadino - La Costituzione dobbiamo dunque farla vivere, sentirla nostra perché è il futuro di tutti noi, da costruire insieme difendendo i diritti e rispettando i doveri in una società che sia incentrata sulla pace, sull’unità, sul rispetto reciproco e sulla salvaguardia del bene comune”.
Quindi un riferimento alla recente scomparsa di papa Francesco: “E’ importante ascoltare il suo richiamo - ha ammonito - Lui era capace di parlare al cuore di tutti, credenti e non credenti. Il suo linguaggio semplice, il suo grande impegno per la pace, impossibile da raggiungere senza un disarmo. Ricorderò sempre quel suo messaggio a non aver paura di andare controcorrente se si vuol fare una cosa buona”.
“Papa Francesco era sempre dalla parte degli ultimi e dei deboli - ha detto ancora Simonetta Costantini avviandosi a concludere il suo intervento - e come pubblici amministratori anche noi abbiamo il dovere di difendere e tutelare il Paese nel nostro operato quotidiano, vigilando sull’affermazione dell’uguaglianza”.
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