06 gennaio 2021

“Ciao Vittorino, sapevi discutere ed eri sempre aggiornato. Era bello ascoltarti”

Simonetta Carizzoni, presidente dell’Archivio della memoria, ricorda Corti: “Fino ai 100 anni non ha mancato una volta di tenere aperta la nostra sede il lunedì mattina in compagnia di un altro pilastro, Adriano Valpolini”

Vittorino Corti, morto a Mandello all'età di 101 anni.


Mandello tributerà domani mattina alle 10, nella chiesa arcipretale di San Lorenzo, l’ultimo saluto a Vittorino Corti, decano dell’Archivio comunale della memoria locale, morto alla soglia dei 102 anni (li avrebbe compiuti a fine febbraio). A ricordarlo con questo scritto è Simonetta Carizzoni nella sua veste di presidente dell’Archivio:

Mancherà tanto a tutti i soci dell’Archivio della memoria, Vittorino Corti, uno dei soci fondatori dell’associazione. Fino ai 100 anni non ha mancato una volta di tenere aperta la nostra sede il lunedì mattina, in compagnia di un altro pilastro, Adriano Valpolini.

I loro vivaci scambi di idee mi tornano alla mente e si concludevano spesso con interessanti ricordi della Mandello della loro giovinezza. Si consultavano - e non erano sempre d’accordo - sui soprannomi delle famiglie mandellesi, sui personaggi strani che arrivavano in paese nei giorni di festa o per vendere qualcosa, sulla pronuncia o sul  significato di qualche parola dialettale.

Indispensabile è stata poi la sua collaborazione per i volumi sulla Moto Guzzi, di cui aveva vissuto gli anni d’oro accompagnando come autista personaggi importanti, macinando chilometri e chilometri nei suoi viaggi sia di giorno sia di notte, in cui aveva conosciuto luoghi e persone così diverse. “La mia fortuna - diceva - era che non soffrivo il sonno e la fatica di tante ore di guida”.

Per un paio d’anni, tra il 2009 e il 2010, ci siamo visti molto regolarmente, perché avevamo un progetto comune: scrivere la sua biografia da lasciare a nipoti e pronipoti quando se ne sarebbe andato.

Così con impegno ogni giorno assolveva al compito di scrivere un foglietto con alcune righe e consegnarmelo all’incontro successivo. Come gli avevo promesso, ho tenuto segreto quel racconto che adesso potrà essere letto.

Un pomeriggio di un paio d’anni fa, con Rompani, siamo andati a casa sua per fargli un’intervista. Si avvicinava la data del suo centesimo compleanno e volevamo fargli un regalo. Io mi ero preparata una scaletta e alcune domande da fargli, anche per concedergli qualche pausa, ma alla prima è partito a razzo e nessuno ha potuto più fermarlo. Mi aveva spiazzato, dimostrando un’invidiabile energia.

Quell’intervista è diventata un Dvd che fa parte del patrimonio dell’Archivio, che abbiamo visto con lui in sede in un momento commovente. Da quelle riprese trarremo qualche spezzone perché non sarà purtroppo possibile intervistare Vittorino per l’ultimo filmato, in corso d’opera e a cui prontamente aveva dato la sua disponibilità, per il centenario della Moto Guzzi.



Sapeva ascoltare, sapeva discutere ed era sempre aggiornato sui fatti del mondo; sapeva relazionarsi anche con i giovani (ricordo l’attenzione degli alunni di terza media nel sentirgli raccontare le sue vicissitudini del periodo della guerra e della rocambolesca fuga a piedi da Trento).

Era bello ascoltarti, Vittorino, anche perché ogni tuo intervento si concludeva con quella saggezza che l’età, l’intelligenza e l’esperienza sanno offrire.

Simonetta Carizzoni

Nella sede di via Manzoni a Mandello dell'Archivio comunale della memoria locale...


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