23 febbraio 2021

“L’Anas sblocchi il divieto per i ciclisti lungo la Statale 36, almeno nei fine settimana”

Il consigliere regionale Mauro Piazza e il consigliere provinciale Mattia Micheli: "Indispensabile il collegamento ciclopedonale tra Lecco e Abbadia, infrastruttura strategica che da anni aspetta una soluzione e in cui l’ente ha giocato finora un ruolo troppo attendista"



“Bene che Anas abbia ascoltato il territorio, eliminando il cantiere e ripristinando la doppia corsia ad Abbadia Lariana nei week-end, ora però l’ente statale deve permettere che almeno nelle giornate di sabato e domenica, quando il cantiere è fermo, anche i ciclisti tornino a poter utilizzare il tratto di Statale 36 interessato dai lavori”. A dirlo sono il consigliere regionale Mauro Piazza e il consigliere provinciale con delega alla viabilità, Mattia Micheli.

“In un periodo di limitazioni alle attività sportive, non consentire ai ciclisti di sfruttare le bellezze del nostro lago è una vergogna che non possiamo tollerare - affermano Piazza e Micheli - perciò scriveremo al Capo compartimento di Anas Lombardia per sbloccare l’impedimento”.

“La situazione che si è venuta a creare e il relativo restringimento di carreggiata” - spiegano i due consiglieri - “ rendono evidente come sia indispensabile il collegamento ciclopedonale tra Lecco e Abbadia, un’infrastruttura strategica che da anni aspetta una soluzione e in cui Anas ha giocato, purtroppo, un ruolo troppo attendista, che non ha dato modo di risolvere l’annoso problema. I lecchesi meritano più rispetto! A che punto è il progetto? Ora i soldi ci sono, non ci sono più scuse”.

“La Statale 36 è l’unica strada statale al mondo che nelle quattro corsie del proprio percorso non preveda una corsia laterale riservata alla biciclette - concludono Piazza e Micheli -  Siamo perciò vicini ai ciclisti, lecchesi e non, che si vedono privati dell’esercizio della propria libertà di spostamento e ci auguriamo che, anche a seguito della nostra segnalazione, l’Anas si attivi in tempi rapidi ristabilendo una parvenza di normalità ai tanti amanti delle due ruote”.

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